È disponibile il quinto Finat Radar, report semestrale sul mercato europeo della banda stretta – etichette in primis – che elabora i dati forniti dai membri della federazione di settore. Si intitola “Crescita vivace”.

Finat Radar è basato su un’inchiesta online condotta presso i converter membri di Finat (oltre 500 aziende in 50 Paesi) e delle associazione nazionali facenti capo alla federazione (in Italia abbiamo Gipea), oltre che sulle aggiornatissime statistiche elaborate a livello centrale.
L’ultima edizione, presentata dal MD di Finat, Jules Lejeune, durante il recente European Label Forum di Amsterdam, conferma la buona salute dell’industria delle etichette, che anche nel 2015 ha registrato una crescita significativa (+5%, assai superiore a quella del PIL europeo) e fatturati delle aziende in aumento di un 8% medio.

Tirature più corte fino a -22% Le esigenze dell’end user cambiano e le tirature si riducono sensibilmente, condizionate da un’etichettatura multi-versione, multi-lingua, effettuata in più parti del mondo, oltre che dalle richieste di introduzione fast to market, personalizzazione spinta, edizioni speciali e consegne immediate. Questo vale sia per le tecnologie convenzionali analogiche, che registrano un tasso di riduzione dei lotti del 22%, che per la stampa digitale (-12%). Il fenomeno interessa soprattutto i segmenti del beverage, salute e bellezza, e dei beni durevoli destinati al consumo.

Il converter? È multi-servizio «Oggi la nostra industria si caratterizza per un complesso mix di tecnologie tradizionali, ibride e digitali – afferma Jules Lejeune – ma da quest’ultimo Finat Radar emerge che, nei prossimi sei mesi, quasi un terzo dei partecipanti all’indagine intendono investire in macchine da stampa digitale. Nei piani d’acquisto delle aziende, dunque, per la prima volta la stampa digitale sorpassa quella convenzionale.
Ma non solo. Molti membri Finat stanno investendo anche in tecnologie di decorazione di prodotti alternativi, come ad esempio sleeve retraibili ed estensibili, in-mould labeling e addirittura buste flessibili. Si tratta di un tratto caratteristico della nostra industria che, con evidente lungimiranza e propensione all’innovazione, sta creando una nuova leva di fornitori a 360° multi-servizio per le aziende di marca».

I mercati più dinamici Dal punto di vista geografico, la classifica delle aree “top ten” testimonia la preminenza del Vecchio Continente, che esprime ancora un 75% dei consumi complessivi di etichette. Tuttavia, le regioni dell’Est – soprattutto Polonia, Turchia e Russia – stanno visibilmente incrementando le loro quote. In termini di settori di sbocco, nel 2015 i più forti sono stati quelli farmaceutico, della salute e della bellezza, nonché l’alimentare.

Prestazioni e sfide Il nuovo Finat Radar esplora anche i principali elementi della gestione di un etichettificio: personale, profitti e perdite, acquisti e investimenti e la gestione degli scarti.
Al riguardo, Thomas Hagmaier, presidente di Finat, esprime lo stesso ottimismo di Lejeune: «I risultati della ricerca indicano che i fondamentali del nostro settore sono in salute e che l’industria europea delle etichette dispone di tutti gli strumenti necessari ad affrontare le ultime sfide – come, ad esempio, i propositi di uscita dalla comunità europea espressi dal Regno Unito». E aggiunge: «In quanto stampatore di etichette, ritengo che il Finat Radar fornisca un insieme di informazioni davvero preziose, che permettono alle imprese di valutare le proprie attività e relativi risultati, e di pianificare il futuro con più strumenti.