Dopo l’estate il mondo ha ripreso a correre. Veloce, sempre più veloce, come non ci fosse un domani. Perché, in effetti, anche se è ovvio che una pandemia non è la fine del mondo, un po’ d’ansia sotto traccia ce l’abbiamo. E perché di sicuro, oggi, c’è soltanto che il futuro sarà diverso dal passato, ma non sappiamo come.

Però, a ben guardare, un po’ di cose iniziamo a saperle. Magari non ne siamo ancora pienamente consapevoli, ma di nuovo in campo c’è già moltissimo. E dal nostro settore arrivano sempre nuovi spunti che, anche in questo fascicolo, raccogliamo e riferiamo.

Nel Servizio Speciale dedicato ai materiali (substrati) parliamo dei trend dell’innovazione e di nuovi prodotti – tutti orientati a gestire meglio le risorse di cui disponiamo, prima durante e dopo il consumo. E così già diciamo qualcosa del nostro futuro: sarà verde.

Negli articoli sulle tecnologie di prestampa, stampa e trasformazione del packaging vediamo all’opera un’industria tesa a superare i limiti precedenti di efficacia ed efficienza. Lo impone una domanda che non lascia più spazio agli sprechi e alle rigidità, e che vuole il massimo di tutto: sicurezza, bellezza, economicità. Dunque il futuro sarà queste cose.

Nelle pagine “culturali” della rivista – per esempio dove accenniamo ai temi affrontati durante la scorsa Print4All Conference e in altro modo nella prima puntata dell’inchiesta sulle fiere che proseguiremo sul prossimo fascicolo – vediamo quali sono i valori a fondamento del nostro presente-futuro: collaborazione, rispetto della natura, asservimento dell’industria ai nuovi consumi più consapevoli, trasparenza e onestà delle informazioni, sicurezza dei prodotti… Ecco come sarà il nuovo mondo!

Ah, dimenticavo: sarà anche un po’ meno fisico, e parliamo ovviamente delle relazioni interpersonali, e un po’ più digitale (nelle relazioni ma anche nelle macchine). Phigital, insomma.  

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