Sono due i momenti di incontro che si sono tenuti la sera del 2 dicembre per le eccellenze del mondo dell’industria italiana della stampa: il Print Economic Forum, l’unico momento dedicato all’analisi dell’industria italiana della stampa, e gli Oscar della Stampa, i premi che ne riconoscono l’eccellenza.

Print Economic Forum ha preso, nell’edizione di quest’anno, in analisi una porzione del comparto: le prime 850 aziende, che contano 54 mila addetti per un valore della produzione che ammonta a oltre 16 miliardi di euro e un valore aggiunto di oltre 4 miliardi.

Stefano Portolani, Senior Analyst del Centro Studi Printing di Stratego Group, ha commentato il report di mercato 2021, comprensivo dell’analisi dei risultati economici delle prime 850 aziende del settore con un panel composto da società di capitali che hanno depositato il proprio bilancio 2021 con ricavi superiori ai 3 milioni di euro. I quattro macrosettori presi in considerazione sono: cartotecnica, stampa digitale, stampa offset e pre e post stampa.

Una fotografia che vede un settore che nel 2021 ha saputo mantenere una crescita per i ricavi e prestazioni pari al 9,9% rispetto al 2020 e un utile di bilancio al 1,7%. Il ciclo commerciale ha avuto una durata media di 73 giorni diminuendo di 5 giorni rispetto al 2020. Il risultato operativo diminuisce del 3,4% ed è pari al 5,1% sui ricavi, e l’EBITDA, seppur in calo dell’1,7%, si attesta al 10,4% sui ricavi. Il patrimonio netto cresce del 4,5% ed è il 42,9% sull’attivo. Dal punto di vista dei ricavi nella dislocazione geografica, le prime 850 aziende si concentrano in Lombardia (4,8 miliardi di euro), Veneto (3,3 miliardi di euro) e Emilia-Romagna (1,8 miliardi di euro). Nelle tre regioni risiede il 62% della presenza totale degli operatori sul territorio nazionale. Nella media “pro capite” dei ricavi in milioni di euro, si distinguono l’Abruzzo (43,6), la Sardegna (40,9) e il Lazio (23,2).

Il biennio 2021 – 2022 è stato visto come l’anno cruciale soprattutto dal punto di vista economico, costellato ancora della carenza di materie prime e metalli, dal “Chip Shortage”, il costo elevato dei noli per il trasferimento via mare delle merci. Un anno segnato anche e soprattutto dal caro bollette e dalla situazione bellica Russo-Ucraina.

Il convegno è proseguito con gli interventi della professoressa Daniela Montemerlo, docente dell’Università Bocconi e dell’Università dell’Insubria, sulle imprese familiari e le sfide del mondo attuale, e del professor Francesco Bollazzi dell’Osservatorio Private Equity Monitor – PEM, LIUC – Università Cattaneo, sulla Finanza per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Impresa.

Le imprese familiari, è dimostrato, sanno attraversare periodi anche prolungati di crisi mantenendo performance medie superiori a quelle delle imprese non familiari; anche in anni di crisi e grazie a peculiarità e risorse uniche. In Italia, tra il 2018 e il 2020, la totalità delle imprese familiari, sopra i 50 milioni di fatturato, passano da 4842 a 5162 unità (Fonte: Osservatorio imprese Corporate Governance Lab, SDA Bocconi).

Per aiutare la crescita di queste imprese servono collaboratori, che siano familiari o meno, che possano operare in un contesto motivante ed equo per poterli attrarre e trattenere; una governance solida e attenta che diventi attrattiva per investitori esterni, anche se persiste una diffidenza nei loro confronti.

Alla base di un’impresa familiare ci dovrà essere sempre, oltre alla solidità finanziaria, anche la solidità dei rapporti che devono necessariamente conciliare la dimensione etico-affettiva, rapporti di parentela e gerarchici su più livelli, che rendano possibile ciò che spesso è ritenuto impossibile: avere e conservare al tempo stesso una famiglia solida, una proprietà unita e responsabile, infine un’azienda sana.

Le aziende grafiche italiane sono interessanti per gli investitori istituzionali? Un settore, quello grafico – cartotecnico, che ha sofferto di una certa diffidenza e chiusura, aziende piccole, spesso a conduzione familiare che dipendono dal credito delle banche e hanno della difficoltà ad aprirsi a investitori esterni perché diffidenti verso nuovi soci potenzialmente “scomodi”. Uno scenario che sta subendo cambiamenti, in particolare nel settore carta e cartotecniche dove è cresciuto l’interesse da parte dei protagonisti del private equity.

Qual è l’identikit che definisce l’attrattività di queste realtà del settore della stampa? Sono imprese con un forte potenziale di crescita, guidate da un imprenditore determinato e lungimirante, con una forte volontà di innovare. Il prodotto o il servizio è di successo, caratterizzato da unicità e bassa sostituibilità rispetto a quelli della concorrenza, che gode di un effettivo vantaggio competitivo e il cui mercato di riferimento presenti ancora elevate potenzialità di espansione e un forte tasso di crescita.

Non devono mancare come caratteristiche di interesse: il capitale umano, composto sia dal management che da professionisti e specialisti presenti in azienda; la trasparenza nelle diverse operation per migliorare la reputazione sul mercato; una corporate governance solida e una serie di criteri necessari tra cui policy di sostenibilità ambientale, welfare, inclusione, infine, un piano di investimenti per favorire la transizione digitale.

La 31a edizione degli Oscar della Stampa

La Cena di Gala degli Oscar, seguita al Print Economic Forum, ha visto la presenza di 290 ospiti, tutti rappresentanti delle imprese che compongono l’eccellenza dell’industria della stampa italiana. La novità più importante di questa edizione è la partnership con l’Unione dei Grafici di Milano, che ha consolidato le origini storiche del premio milanese e al tempo stesso lo ha spinto oltre i confini, raggiungendo una più ampia compagine di aziende.

Quest’anno tra i vincitori ci sono realtà che già in passato sono entrate a far parte del Club delle Eccellenze, quindi ad aver già vinto un Oscar. I nuovi criteri di partecipazione e le regole di candidatura hanno messo in risalto aspetti qualitativi importanti: l’innovazione nel publishing e nella stampa commerciale, la sostenibilità e la stampa su un supporto sempre più utilizzato, il cartone ondulato, uno dei protagonisti del mondo del packaging. Infine, la giuria, che in questa 31a edizione è stata arricchita di nuovi profili tecnici, ha lavorato appassionandosi alle molte storie contenute nelle candidature ricevute.

“Questa partnership, tra un contesto istituzionale come l’Unione GCT e una realtà di business come Stratego Group, è per me anche la testimonianza di quanto sia possibile e importante che chiunque abbia a cuore gli interessi dell’Industria della Stampa e del Converting si metta al servizio dei suoi operatori e faccia sistema. È fondamentale, guardando anche allo sviluppo del nostro contesto socioeconomico, imparare a abbracciare modelli di collaborazione inclusivi e che condividano l’obiettivo comune di assicurare al comparto crescita e longevità”, ha affermato Enrico Barboglio, CEO di Stratego Group.

“Entrare nell’organizzazione di una manifestazione come quella degli Oscar della Stampa è per l’Unione GCT Milano un grande onore e una grande responsabilità. Questo premio rappresenta da oltre trent’anni il meglio del mondo della stampa, nelle sue straordinarie storie imprenditoriali, nella sua capacità di evolvere tecnologicamente, nella sua articolata filiera di attori che, collaborando tutti insieme, fanno di questo settore un’eccellenza italiana e una delle espressioni del Made in Italy. Una grande responsabilità perché bisogna prima di tutto dimostrarsi all’altezza: dei nomi che compongono il Club delle Eccellenze e del rigore con il quale questi premi vengono assegnati”, ha aggiunto Tiziano Galuppo, Presidente Unione GCT Milano.

A designare i vincitori in questa edizione una giuria composta da sette componenti: Renzo Callegari, consulente per le produzioni presso Cheil Italy; Valentina Carnevali, chief marketing officer di Stratego Group e segretario generale di DMA Italia; Fausto Ceolini, consulente per aziende per l’Industria 4.0; Luca Fiammenghi, docente di tecniche grafiche avanzate al Politecnico di Milano; Stefano Portolani, consulente indipendente in materia economica finanziaria e senior Analyst del Centro Studi Printing di Stratego Group; Franco Martinetti, art director; Italo Vailati, vicedirettore di Assografici.

 

I vincitori della 31° edizione

Premio Speciale sponsored by Heidelberg “Imprenditore dell’anno”: Luciano Cozza, Leaderform Group

Premio Speciale sponsored by Printgraph “Industria Grafica dell’anno”: L.E.G.O.

Premio Speciale sponsored by Konica Minolta “Best Technology Innovator”: Grafiche Pizzi

Premio sponsored by MyCordenons “Best Nobilitazioni e Supporti Speciali”: ARSEA

Premio sponsored by Koenig & Bauer “Best Cartotecnica”: Grafibox Sud

Premio sponsored by Gallus “Best Label Printer”: Gruppo Aro

Premio sponsored by Polyedra “Best Publishing & Commercial Printer”: L’Artegrafica

Premio sponsored by Brand Revolution “Best Digital Printer”: Fiordo

Premio sponsored by Print4All “Best Wide & Industrial Printer”: GR Group

Premio sponsored by Gruppo Italiano Rotocalco – ACIMGA “Best Converter”: Gerosa Group

Premio sponsored by Il Poligrafico “Best Printer on Corrugated”: Sandra

Premio Speciale Sostenibilità promosso da Federazione Carta e Grafica “Best ESG Performance”: Postumia

Premio Speciale sponsored by Oscar della Stampa “Cent’anni di stampa”: Nava Press

 

Sul sito oscardellastampa.it sono pubblicati le motivazioni per l’assegnazione dei premi, le foto e i filmati dell’evento.