Report dell’edizione 2022 della più grande fiera mondiale dedicata all’industria delle materie plastiche e della gomma 

K 2022, ultima edizione della più grande fiera mondiale dedicata all’industria delle materie plastiche e della gomma (dove K sta per Kunststoff, plastica in tedesco), si è chiusa ieri dopo 8 giorni di svolgimento dal 19 al 26 ottobre. Non abbiamo quindi ancora i dati di redemption, che gli organizzatori di Messe Duesseldorf comunicheranno più in là, ma possiamo riferire le nostre impressioni da visitatori e l’esperienza degli espositori che abbiamo visitato.

La prima riguarda l’affluenza: fitta, vivace e internazionale, soprattutto dall’Europa ma anche – confermano agli stand – dalle Americhe (più Sud che Nord), dall’India (nonostante la grande festa nazionale di Diwali iniziasse pochi giorni dopo l’avvio della fiera), dal Vicino Oriente e parte dell’Africa. Un’affluenza finalmente piena, dopo gli inizi desolanti delle prime manifestazioni dell’anno, e la modesta affluenza del pubblico internazionale agli eventi anche solo di qualche mese fa. Un’affluenza, infine, di operatori interessati, alla caccia di informazioni sulle nuove tecnologie e i nuovi prodotti di cui ha bisogno un’industria che non sembra intenzionata a fermare gli investimenti, nonostante le incertezze e difficoltà di un presente tirato e una prospettiva di decrescita nell’imminente futuro.

La seconda riguarda la crescente presenza di espositori della nostra filiera del package printing & converting. Rispetto ai tradizionali settori applicativi di chi espone alla K – dall’edilizia all’automotive passando per l’agricoltura e il medicale… – l’imballaggio rappresenta un segmento minore, ma nelle ultime edizioni ha preso quota e ha individuato la triennale di Duesseldorf come palcoscenico naturale della filiera che gira attorno alla R&D sulle nuove plastiche.

È qui, infatti, che abbiamo visto i produttori di polimeri, tradizionali e “bio”, e i converter che in collaborazione con i fornitori, mettono a punto i nuovi laminati sostenibili e le strutture monomateriale alternative. E non ci si lasci ingannare dal fatto che è la fiera della plastica, perché qui abbiamo visto anche innovative strutture per il packaging base carta, integrate dai trattamenti che creano le necessarie barriere, con performance fino a pochissimo fa impensabili. Talvolta già in forma di prodotto industrializzato, come il OneBARRIER FiberCycle esposto allo stand allestito da Bobst , sviluppato dal costruttore svizzero insieme a UPM e Michelman, e trasformato da Hutamaki che l’ha immesso sul mercato).

A K, naturalmente, espongono anche le major della chimica, che per il packaging producono inchiostri e relativi intermedi, adesivi, solventi, lacche senza di cui i materiali appena menzionati non esisterebbero. E poi troviamo i costruttori di macchine per l’estrusione e lo stiro-soffiaggio dei film, per la laminazione e la spalmatura e, sempre più numerosi, anche di macchine da stampa – magari anche strutturati per accompagnare gli ospiti a visitare i demo center più raggiungibili.

Alcuni hanno approfittato del grande palcoscenico internazionale per lanciare il frutto della R&D di questi ultimi anni di (relativa) segregazione. Due, in particolare, le novità al cui lancio abbiamo assistito: la flexo per tirature corte Onyx GO di Uteco, totalmente rivisitata in ogni componente, super compatta e operator friendly, dalle grandi prestazioni (cambi lavoro in 3 minuti, scarti 18 metri, velocità 400 m/minuto, abbattimento dei consumi e molto altro ancora) e l’estrusore in bolla di Windmoeller & Hoelscher, sviluppato in ogni singolo componente per raggiungere nuovi traguardi di sostenibilità energetica e di circolarità, presentato in uno show di grande impatto giocato sul dialogo fra uomo e intelligenza artificiale.

Fra i costruttori di macchinari vogliamo citare anche la dinamica BST che a Duesseldorf ha portato tre novità di rilievo – due flexo stack (una 8 colori ad alto risparmio energetico e una linea per sacchi industriali) e una 8 colori flexo gearless a tamburo centrale -; la ceca Soma, che ha condotto allo stand demo live dell’interessante Optima² di cui abbiamo parlato su Converting 4/2022, e il costruttore indiano Kohli Industires, fenomeno mediatico e di mercato, che ha portato a Duesseldorf l’ultima macchina multiprocesso per laminazione e coating Plutus-9one8 e un soffio di India nel primo giorno della grande festa nazionale di Diwali, celebrato in abiti tradizionali in fiera, con l’offerta di tè e dolci a visitatori e amici.

Insomma, la K sta correndo per diventare, insieme alla drupa regina delle Arti Grafiche e della Stampa, uno dei punti di riferimento internazionali del converting di imballaggio.

Nella nostra visita abbiamo visto molte imprese italiane del settore, molte novità di prodotto grandi e piccole, incontrato un sacco di amici e scoperto cose che non sapevamo. Come l’acquisizione di Donau Carbon Technologies da parte del gruppo finanziario Kartesia, con le conseguenti prospettive di accelerazione nelle attività core della depurazione dell’aria e nel recupero solventi dell’azienda lombarda. O come, cambiando di piano, la presenza del dell’innovativo converter Plastik SpA presso lo stand Sabic, con cui ha sviluppato un nuovo film per l’imballo di pannolini realizzato con polimeri riciclati, che risponde pienamente agli standard di purezza e salubrità richiesti nell’healthcare.

 

E abbiamo constatato la vivacità degli operatori del “fine vita” che hanno presentato tecnologie, impianti e organizzazioni – la tedesca Interzero, per citarne una particolarmente attiva – ma anche reti di relazioni interfiliera che oggi, a tutti i livelli, sono il vero e imprescindibile motore di innovazione.

 

Ma, soprattutto, abbiamo visto stand e proposte di numerosissimi fornitori di attrezzature complementari e di componenti. In q uestoprimo elenco incompleto ricordiamo Ecograv di Rossini: la prima linea al mondo per la produzione di cilindri rotocalco senza rivestimento in rame e cromo, pronti per l’incisione elettromeccanica; le taglierine ribobinatrici di Bimec, che si è imposta all’attenzione per prestazioni e percorso evolutivo delle sue macchine per film plastici, laminati e di cellulosa, ma anche la nuova eXTRASLIT completamente elettrica e la ribobinatrice goffratrice automatica Icebreaker 165 SG del gruppo IMS Technologies; i sistemi per la trasmissione meccanica e del movimento di RE SpA, che ha anche presentato dei nuovi sistemi guidanastro avanzatissimi; i   componenti hardware e software per il controllo della qualità e la gestione dei processi (da Camis i montacliché più automatizzati e i viscosimetri della Gama, ma anche il geniale CCSone per il controllo dei consumi dell’inchiostro lanciato da I&C); gli elementi che fanno la differenza nel processo di stampa, come gli anilox della Simec, nuova frontiera dell’innovazione alla ribalta in un grande spazio elegante allestito per valorizzare il brand e tutte le linee di prodotto-servizio del gruppo; i sistemi di pulizia laser di Ulmex che a K ha portato non solo la nuova release dell’esclusivo sistema Evolux ma anche una nuova linea di lavacliché Evocleaner caratterizzata da un esclusivo tappeto anticaduta che risolve un classico problema di questo processo; il sistema modulare di ispezione delle superfici iPQ-Surface BST, per l’ispezione 100% di materiali diversi.

 

 

In chiusura, qualche nota “di colore”

In questi giorni di fiera abbiamo impiegato anche 2 ore per percorrere le poche decine di km che separavano il delizioso B&B fuori città dal parcheggio P4 di Messe Duesseldorf.

– La collega straniera che ha preferito l’hotel in aeroporto, perché più vicino, ha speso 600 euro per una notte e impiegato comunque 45 minuti di tragitto in taxi.

– Aeroporti e compagnie aeree non hanno ancora colmato la carenza di personale generata dai licenziamenti durante la pandemia e l’ultimo  giorno di lavoro, per non perdere l’ultimo volo disponibile, abbiamo lasciato la fiera con ore di anticipo. Tutte trascorse in fila per arrivare oltre i controlli, al gate di partenza.

Conclusione

Anche K, come drupa, va organizzata con grande attenzione e grande anticipo. E senza contare sulla notoria efficienza tedesca: a volte manca.