Una misura per tutelare gli espositori, i visitatori e la popolazione di Madrid: FESPA Global Print Expo (che si terrà dal 24 al 27 marzo nella capitale spagnola) ha reso noto con un comunicato di aver contattato le compagnie espositrici provenienti dalla Cina con la richiesta di documentare che i loro rappresentanti che parteciperanno alla fiera non siano stati in Cina oltre il 5 marzo. Una data precisa, perché cade esattamente quindici giorni prima dell’inizio delle fasi di allestimento della fiera. Secondo i medici, infatti, il periodo di incubazione (il lasso di tempo che intercorre fra il contagio e lo sviluppo dei sintomi clinici) per il COVID-19 è di due settimane.

FESPA ha fatto sapere di essere in contatto anche con tutti gli altri espositori e con i visitatori che si sono già pre-registrati, e di aver comunicato la richiesta di non presentarsi alla fiera per chiunque sia stato in Cina dopo il 5 marzo. L’organizzazione ha infine reso noto di aver preso, in collaborazione con le autorità sanitarie locali, tutte le iniziative per ridurre al minimo i rischi per la salute di visitatori ed espositori.

Con queste misure proattive riguardo i nostri espositori provenienti dalla Cina – ha dichiarato Neil Felton, Ceo di FESPA – vogliamo salvaguardare la salute e il benessere di ogni partecipante alla fiera, e al tempo stesso rassicurare la comunità di visitatori ed espositori.

Il nuovo Coronavirus sta creando non pochi disagi al mondo delle fiere. In Cina diverse manifestazioni, tra cui Printing South China, SinoLabel, Smart Packaging Summit Asia e Chinaplas (tutte previste tra marzo e aprile), sono state rimandate a data da destinarsi. In Europa, dati anche i pochi contagi, gli effetti sono stati finora limitati, anche se gli organizzatori di fiere (tra cui Messe Düsseldorf per Interpack e Drupa) hanno fatto sapere di star monitorando da vicino la situazione. Una buona notizia fa però ben sperare: il 18 febbraio, in Cina, il numero di persone guarite dal coronavirus ha superato per la prima volta quello dei nuovi casi accertati. Un trend che se si confermerà nelle prossime settimane potrebbe far rientrare l’allarme e far ripartire a pieno ritmo l’economia cinese e, con essa, le fiere.