Manca solamente una settimana all’inizio della primavera, il prossimo 21 marzo. Che è lo stesso giorno in cui si apre Print4All Conference, l’evento di filiera che riprende le fila di Print4All 2018 e avvia la strada che condurrà all’edizione 2021 della fiera dedicata al mondo del printing e del converting. Un momento importante – organizzato da Acimga e Argi con il supporto di Agenzia ITA (ex-ICE) e Fiera Milano – di cui Converting Magazine è media partner. Queste le ultime novità a sette giorni dall’apertura dei lavori.

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Tutto ciò che c’è da sapere sulla sostenibilità della carta e degli imballaggi

Quanta carta viene dalle foreste e quanta dal riciclo? È possibile ridurre a zero la plastica degli imballaggi che finisce in discarica? A tutte queste domande risponderà il tavolo sostenibilità della Print4All Conference. Eliana Farotto, R&D Manager della Comieco (Consorzio nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica), Michele Guala, presidente di Giflex (l’Associazione dei produttori di imballaggi flessibili stampati in rotocalco e in flessografia), Amelio Cecchini, presidente Gifco (Gruppo Italiano Fabbricanti Cartone Ondulato) e Carlo Emanuele Bona, Referente Industria 4.0 della Federazione Carta e Grafica, faranno un’operazione verità sulle innovazioni apportate negli ultimi anni nel settore in ottica green. Un tavolo che sfaterà alcuni falsi miti e che mostrerà come le tecnologie, le norme e l’accresciuta sensibilità ambientale stanno facendo di questa filiera un esempio nel campo della sostenibilità ambientale.

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Il Keynote di Sergio Spaccavento, Executive Creative Director Conversion

Un sorriso stampato in faccia. Come l’umorismo può rendere forte la creatività. La forza dell’umorismo spiegata da Sergio Spaccavento, direttore creativo esecutivo e partner di Conversion, autore radiofonico, televisivo, cinematografico, docente universitario e conferenziere internazionale. Spaccavento ha vinto diversi premi nazionali e internazionali come “MTV Best Show” con la serie “Mario” e due “Cuffie d’Oro” con lo Zoo di 105. È stato finalista al Nastro d’Argento con i film “Italiano Medio” e “Omicidio all’italiana” ed è stato il primo italiano ad avere il palcoscenico dei Cannes Lions tutto per sé.

Umorismo quindi applicato alla creatività nelle campagne stampa, nel packaging e nelle loro personalizzazioni.

Il 22 marzo alle 9:30 un Keynote da non perdere!

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Ron Gilboa alla Print4All Conference

Sempre di più nel mondo del business la personalizzazione del prodotto, dell’offerta, del servizio e del rapporto con il cliente diventa oggi un asset imprescindibile per il successo di una realtà imprenditoriale. La nuova direzione da prendere va dalla cosiddetta “mass production” a un nuovo tipo di “mass customization”, ovvero la possibilità di continuare a produrre in serie, personalizzando, però, ogni singolo elemento, per offrire al cliente un acquisto unico, speciale e dedicato. In questo “journey” del comparto manifatturiero, il segmento del printing ha assunto nell’arco degli anni un ruolo fondamentale. Grazie alla sua capacità di reinventarsi e rinnovarsi, cogliendo l’opportunità di aggiungere al suo storico processo analogico un insieme di digital operation che se appropriatamente allineate ai già esistenti sistemi di stampa, offrono all’azienda la possibilità di proporre al proprio pubblico un percorso lineare, semplice, veloce e pensato su misura per ogni esigenza, a costi ridotti e in tempo quasi reale. Una vera evoluzione industriale, questa, di cui parlerà Ron Gilboa, group director, production technology di Keypoint Intelligence-InfoTrends, in vista del suo intervento alla terza edizione della Print4All Conference.

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Ivan Ortenzi: L’innovazione è nei gap

La velocità di sperimentazione e di apprendimento è la “dinamica darwiniana” delle aziende d’oggi. Occorre imparare a innovare. E imparare ad innovare con velocità lo si apprende solo innovando in modo più veloce.

Non sappiamo cosa si innoverà, sappiamo che possiamo definire come vogliamo innovare e su quali temi orientare gli sforzi ma non possiamo definire a priori i risultati che potremmo ottenere e se li otterremo. Sappiamo bene cosa succederà se non lo faremo. Le ultime esperienze professionali al fianco di aziende che hanno già intrapreso o stanno iniziando progetti per dotarsi di processi e strumenti per un approccio sistematico e strutturato all’innovazione hanno evidenziato una caratteristica comune. Ovvero, l’esigenza di poter contare su un approccio all’innovazione veloce. Più veloce di quello in essere o che sia in grado di gestire la velocità dei mutamenti del mercato. Oggi questa esigenza è diventata la priorità principale delle aziende che devono difendere le quote di mercato e i vantaggi competitivi conseguiti grazie ad un Modello di Business solido e consolidato nel tempo.

Ciò che è determinante non è la velocità di esecuzione delle singole attività o di utilizzo degli strumenti previsti dal processo d’innovazione. Quello che risulta essere il vero fattore di successo è la velocità d’apprendimento da parte delle persone coinvolte dalle attività d’innovazione da parte dell’azienda nel suo complesso. Oggi la velocità d’apprendimento è la “dinamica di adattamento darwiniana” delle aziende nell’attuale contesto di business.

Le opportunità per apprendere nascono nei gap. Il gap che si forma tra le aspettative più o meno esplicita del mercato, degli utenti, dei dipendenti e dei clienti e la capacità di trasformazione delle aziende.

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