1935/2004 e 2023/2006: sono i riferimenti dei regolamenti CE che hanno segnato, con costanza, l’incontro sulla stampa offset dell’imballaggio alimentare, organizzato da Sun Chemical all’inizio di giugno. Nonostante i tecnicismi imposti dall’argomento,  è stata una bella occasione per vedere la filiera dell’imballaggio ricompattarsi su un tema imprescindibile, come quello della sicurezza, uniti nella consapevolezza che è meglio prevenire che… Stefano Lavorini

«Gli inchiostri applicati sul lato dei materiali o degli oggetti non a contatto con il prodotto alimentare devono essere formulati e/o applicati in modo che le sostanze presenti sulla superficie stampata non siano trasferite al lato a contatto con il prodotto alimentare…».    
Potrà sembrare strano ma molte cose basilari come questa, che si tendono a dare per scontate, sono state ripetute con la massima diligenza e contestualizzate durante l’incontro centrato sulla sicurezza del-l’imballaggio alimentare, offerto da Sun Chemical agli operatori del settore l’8 giugno scorso a Milano.
Il senso e il successo dell’iniziativa è stato tutto nel-l’esigenza sempre più viva e consapevole, testimoniata dai partecipanti, di condividere informazioni e conoscenze per aumentare la trasparenza e la fiducia tra i soggetti di questo grande mondo che va dai produttori di materiali agli utilizzatori.  
Lo ha ribadito in apertura dei lavori anche Fabio Deflorian, AD Sun Chemical Group, che ha dichiarato l’impegno della sua azienda a essere ancora più vicina a trasformatori e utilizzatori, lavorando in partnership e agendo nella pratica quotidiana in modo aperto e costruttivo.
Di seguito il resoconto degli interventi.

Eugenio Cavallini, CEPI, ha illustrato gli orientamenti europei in relazione all’imballaggio di carta e cartone a contatto con gli alimenti.
Tre gli argomenti presi in esame.
In primis, la mancanza di normative specifiche per la carta che ha portato l’industria alla definizione e all’adozione di misure volontarie (self commitment/regulation). Tra queste, il Manuale per la fabbricazione delle carte e cartoni per alimenti (Industry Guideline), che permette la conformità al Regolamento 1935/2004 e le GMP CEPI scritte in modo specifico per la produzione di carta e basata su criteri reali di valutazione del rischio.
Altro aspetto su cui ha richiamato l’attenzione del pubblico, è quello della crescente volontà e disponibilità degli stakeholders a cooperare lungo la filiera per definire le misure volontarie e della necessità di coinvolgere un numero sempre maggiore di attori, finora marginali, nello specifico i produttori di alimenti.
Terzo tema, l’affinamento delle attività di risk management, che vanno sotto il nome di Correction Factors, Biological testing e Facet project. Quest’ultimo progetto che, in particolare, si propone di stimare l’esposizione dei consumatori europei ad additivi e aromi alimentari e alle sostanze contenute nel packaging, verrà completato a settembre, e permetterà di elaborare modelli per il calcolo della potenziale migrazione dai materiali a contatto (IASs).

Bernhard Fritz e Paolo Caiani sono entrati nello specifico degli inchiostri e delle loro caratteristiche relativamente al contatto con gli alimenti, mettendo in chiaro che non è sufficiente rispettare la normativa comunitaria (in particolare la 1935/2004) ma che le soluzioni in materia di sicurezza devono andare oltre, anticipando gli scenari futuri.
Definito il concetto di migrazione hanno richiamato il fatto che le potenziali fonti di trasferimento di sostanze all’alimento sono numerose e che l’uso di inchiostri e lacche a bassa migrazione non è di per sé garanzia di sicurezza. È necessario infatti valutare di volta in volta il tipo di migrazione (fisica o in fase gassosa), le possibili fonti di materiali che possono migrare, i limiti per specifica sostanza, le caratteristiche del prodotto alimentare e il livello di sicurezza richiesto.

Tecnicamente è possibile ed è conveniente dal punto di vista economico progettare, produrre e vendere imballaggi cellulosici sicuri, a patto di partire da una corretta progettazione, di scegliere i materiali e le soluzioni appropriate, gestire in modo corretto il processo, creare un clima di collaborazione e fiducia tra fornitori e clienti.
Per quanto riguarda gli inchiostri per stampa offset tradizionale a base olio per carta e cartone, lo stato dell’arte in casa Sun Chemical, è rappresentato dalla serie a bassa migrazione e basso odore SunPak (si tratta di inchiostri a base di materie prime come resine appositamente modificate, poliesteri ad alto peso molecolare o derivati d’olio vegetale).
È stato poi ricordato il ruolo importante che gli inchiostri a polimerizzazione UV e EB hanno nella produzione di imballaggi per alimenti, illustrando con dettagli la differenza tra percezione e realtà di questi prodotti.
In particolare è stato sottolineato come i materiali stampati con inchiostri UV e EB abbiano un basso impatto organolettico e un ridotto potenziale di migrazione, tanto più se si tratta dei prodotti low migration realizzati da Sun Chemical partendo da materie prime accuratamente selezionate e provenienti da fornitori controllati.

Heinz Traussnig, Mayr-Melnhof ha spiegato come si “fabbrica” un cartone da utilizzare per l’imballaggio alimentare. Massimo attenzione al controllo delle materie prime utilizzate, del processo e del prodotto finito, che si estende anche all’analisi della carica microbiologica.
Il relatore si è soffermato sui problemi di cross contamination e di migrazione di contaminanti da imballaggio da trasporto a imballaggio secondario e primario oltre che sulle caratteristiche barriera offerte dal cartone laccato Foodboard della Mayr-Melnhof Karton, rispetto a mineral oil e altre sostanze.

Davide Biancorosso, L’Accademia del Poligrafico, ha presentato un compendio dei criteri da considerare in fase di progettazione di un imballaggio alimentare, dando testimonianza della complessità della materia e delle tante conoscenze che è necessario mettere in campo.

Antonino Maggio, Istituto Superiore Sanità, ha fatto il punto sulla normativa vigente richiamando la necessità – anche nel caso di materiali come gli inchiostri non soggetti a specifiche regolamentazioni – di essere prodotti rispettando la normativa generale, ovvero il Regolamento CE 1935/2004 e il Regolamento CE 2023/2006.

Valter Rocchelli, Ircpack, ha spiegato che validare un inchiostro e/o un processo di stampa significa dimostrare che l’oggetto finito sia conforme alle normative vigenti nell’ambito dei materiali a contatto con gli alimenti.
Per dimostrare che l’imballaggio non ceda niente di pericoloso dal punto di vista organolettico e tossicologico bisogna però andare oltre i controlli analitici previsti dalla normativa per singoli materiali. Ovvero è necessario eseguire una valutazione del rischio, attraverso analisi sensoriali e strumentali. Ha poi presentato un esempio applicativo relativo a inchiostro off-set a “bassa migrazione”, da cui non è emersa alcuna criticità.
Rocchelli non ha mancato di richiamare l’attenzione sul fatto che i metodi GC/MS sono molto sensibili ma non rilevano composti ad alto peso molecolare analizzabili con altre tecniche (HPLC/DA, HPLC/MS, HPLC/MS/MS). È quindi necessario sapere cosa ricercare, ovvero bisogna sapere cosa è stato messo nell’inchiostro (o nell’adesivo). E in questo senso è indispensabile una maggiore collaborazione con i produttori di materie prime (anche mediante eventuali accordi di riservatezza).

Maurizio Bonuomo, per l’occasione in rappresentanza di Aidepi, ha portato il punto di vista dell’industria alimentare. Obiettivo fondamentale deve essere di aumentare la conoscenza sui materiali e la loro interazione con gli alimenti, nella consapevolezza che tutti i componenti della filiera dell’imballaggio alimentare devono considerare la sicurezza come la prima delle priorità.
La sicurezza alimentare non può essere ottenuta soltanto mediante dispositivi di legge o, mediante controlli, ma implementando strumenti come il risk assessment.
Importantissimo il ruolo della filiera che deve migliorare la comunicazione, la trasparenza, la cooperazione.                 

“Progettare imballaggi in sicurezza: Best Practice Guide” è l’interessante e ben fatta pubblicazione realizzata da Sun Chemical. Si tratta di una guida per la stampa di imballaggi alimentari con inchiostri e vernici offset convenzionali e a reticolazione UV e EB. Ne raccomandiamo la lettura.