I dati diffusi all’Economic Packaging Conference: 2019 lento ma prossimo quadriennio positivo

Cresce il settore packaging. Nel 2018 il fatturato sale del 2,6%, sfiorando il valore di 33 miliardi e mezzo; la produzione aumenta invece del 2,4% (16,7 milioni di tonnellate). È quanto emerso dall’Economic Packaging Forum “Il mercato che sarà”, consueto appuntamento annuale dell’Istituto Italiano Imballaggio, realizzato in collaborazione con Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi).

L’intervento di Barbara Iascone ha illustrato i trend del settore divisi per segmento. Nella carta e cartone cresce il cartone ondulato (+2,5%) spinto soprattutto dall’e-commerce. Gli imballaggi cellulosici rappresentano il 32% della produzione del packaging, ma solo il 23% del settore in termini di fatturato. Inverso il discorso per gli imballaggi in plastica. Qui a fronte di una produzione che rappresenta solo il 18% del comparto, la plastica rappresenta ben il 46% del fatturato. Il comparto cresce nel 2018 dell’1,1%. Buone le performance anche dei flessibili da converter che migliorano del 2,5% e che, pur rappresentando solo il 2% della produzione del packaging italiano, raccolgono ben il 7% del fatturato. Per quanto concerne l’export e l’import, il primo cresce dello 0,8% e il secondo dell’1,9%.

L’Europa continentale si conferma il maggiore partner italiano. Ben l’86% delle nostre esportazioni sono nel nostro continente, così come il 90% dell’import proviene dall’Europa. In particolare, Germania e Francia sono i maggiori paesi dove importiamo ed esportiamo packaging. Al gradino più basso del podio troviamo invece la Polonia per le importazioni e la Spagna per le esportazioni. Il saldo della bilancia commerciale resta positivo per oltre 2 miliardi di euro. Infine le previsioni da qui al 2022. La produzione di imballaggi nel prossimo quadriennio crescerà dell’1,5% in media all’anno. Il 2019 sarà piuttosto magro (solo +0,5%) ma già a partire dal 2020 i numeri aumenteranno in modo più consistente.

L’industria italiana dell’imballaggio si dimostra un settore dinamico e in continua crescita“, ha dichiarato Anna Paola Cavanna, Presidente di Istituto Italiano Imballaggio. “Particolarmente interessante è il saldo della bilancia commerciale, in attivo di oltre 2 miliardi di euro. Ciò significa che la nostra industria, per quanto legata alla produzione manifatturiera, è molto apprezzata anche al di fuori dei confini nazionali, con la produzione di imballaggi innovativi, sostenibili, e che garantiscono un elevato grado di sicurezza del prodotto contenuto. Continueremo a sensibilizzare i nostri associati su questi temi in modo da mantenere e incrementare il vantaggio competitivo del settore in futuro.

Gli interventi della giornata

Come consuetudine, l’Economic Packaging Forum non si è fermato ai dati sulla produzione e sul fatturato del settore, ma ha lanciato uno sguardo a tutto tondo sul comparto. L’intervento di Simona Fontana del Conai si è così focalizzato sulla sostenibilità, tema che sarà sempre più centrale per la reputazione delle aziende e che vede il nuovo paradigma dell’economia circolare coinvolgere l’intera filiera. Mentre Carlo Alberto Carnevale Maffè della School of Management della Bocconi ha parlato del futuro del packaging nel mondo dell’home delivery. Alessandra Lanza di Prometeia e Pinuccia Parini di AIFO Family Strategy hanno allargato la prospettiva, con il primo intervento focalizzato sull’industria italiana nello scenario dell’economia mondiale e il secondo incentrato sulla Cina. Infine, un tema che riguarda da vicino anche il mondo del packaging: la parità di genere e l’inclusione come paradigma per la crescita economica. Intervento tenuto da Margherita Fontana di Dow Construction Chemicals. 

Il cambio al vertice

Il forum dell’Istituto Italiano Imballaggio è stato preceduto nella stessa giornata di venerdì 7 giugno, dall’assemblea generale. In quella sede è avvenuto il passaggio di testimone tra il direttore uscente Marco Sachet e quello entrante Francesco Legrenzi. Sachet ha ringraziato i collaboratori che lo hanno accompagnato nel lavoro di questi anni, mentre Legrenzi ha illustrato brevemente le linee guida dell’Istituto nel prossimo futuro.