Il gruppo integrato abruzzese sinonimo di cartone ondulato si affaccia alla stampa digitale con l’installazione di una HP Page Wide C 500 post print. Per aprire a nuovi prodotti e mercati, con livelli inediti di qualità, flessibilità ed efficacia.

Spostare l’equilibrio dalla tecnologia flexo al digitale comporta, per un converter di cartone ondulato, non solo un investimento importante sul fronte finanziario ma anche un cambio significativo nei flussi di lavoro e nelle professionalità, alla luce di un progetto coerente.

In ICO l’introduzione di una macchina da stampa digitale post press HP Page Wide C500 risponde a obiettivi ambiziosi di efficacia e di posizionamento, che Stefano Di Mattia, Direttore Generale del gruppo abruzzese, traduce in: «gestire con maggiore flessibilità grafiche complesse, produrre con più efficacia ed economicità lotti sempre più corti per prodotti con cicli di vita sempre più rapidi, ed entrare in segmenti a più alto valore aggiunto rispetto al classico imballo da trasporto».

Come creare valore con il digitale

La HP Page Wide C500, installata in ICO a novembre 2019, stampa direttamente fogli di cartone con diversi tipi di onda e rappresenta un tassello centrale del rinnovamento aziendale, avviato per poter operare in un mercato che esige nuovi livelli di flessibilità e qualità: «Con la C500 abbiamo stampato grafiche che riproducono opere d’arte con un risultato grafico eccezionale e in mezz’ora dall’arrivo del file; abbiamo realizzato stampe interno-esterno; ottenuto grafiche complesse su lotti minimi con un’efficienza e un lead time impensabili con la tecnologia tradizionale. E con una “qualità offset” anche sui supporti non patinati», spiega il Project Manager, Michele Mastromatteo.

Ma non basta. Oggi la cultura della sostenibilità e della sicurezza dominano il mercato, e per ICO rappresentano capisaldi dell’offerta e dell’operare, sottolinea Giorgia Lancia, Business Development Manager, che dichiara: «Abbiamo scelto la HP C500 anche perché usa inchiostri ad acqua adatti per il packaging alimentare primario con la stampa non a diretto contatto con l’alimento, che ci consentono così di servire, senza restrizioni, i mercati di riferimento del food, personal care e farmaceutico». Inoltre, sottolinea la marketer, «Col digitale possiamo realizzare prodotti a più alto valore aggiunto e raggiungere nuovi mercati geograficamente più distanti. E con questa tecnologia siamo in grado di recuperare efficienza, soprattutto sulle macchine da taglio e in termini di riduzione degli scarti di produzione».

La pandemia come acceleratore

Un mercato già orientato al cambiamento ha visto, con la diffusione del Covid-19, una forte accelerata dell’e-commerce e dell’home delivery mostrando quanto indifferibile sia la digitalizzazione dei processi. «La pandemia ha mostrato con drammatica chiarezza come il mercato sia imprevedibile e, dunque, quanto sia fondamentale strutturare una supply chain snella e reattiva, in grado di gestire contrazioni ed espansioni repentine su diversi canali e aree geografiche. In questo contesto, la macchina digitale e il relativo flusso acquistano tutto il loro rilievo, consentendo ai brand e agli stampatori che li servono di seguire i mutamenti della domanda con una tempestività ed efficienza altrimenti impensabili», afferma Giorgia Lancia.

In ICO, precisano ancora i manager, la pandemia ha fatto da acceleratore a un progetto già orientato in quella direzione, dove l’inserimento della HP PageWide C500 traina un cambiamento generale di approccio alla stampa di qualità e al lavoro. «Per questo – afferma Mastromatteo – per noi l’adozione della C500 non rappresenta un “semplice” adeguamento tecnologico. Non a caso è governata dall’R&D aziendale, e ha comportato l’adozione di nuovi profili professionali sia per la conduzione sia per la prestampa, come tasselli di un modello organizzativo e operativo più efficace ed efficiente, digitalizzato a tutti i livelli».

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Caratteristiche e servizi della digitale adottata da ICO, spiegate da Danilo Airaghi, Territory Accout Manager HP PageWide Industrial.

Lanciata a drupa 2016, la HP Page Wide C500 vede già 10 installazioni nel mondo di cui 3 nella sola Italia. Danilo Airaghi, Territory Accout Manager HP PageWide Industrial, ne ascrive – con orgoglio – il merito anzitutto alla tempra visionaria e innovatrice degli imprenditori italiani. E alle caratteristiche uniche di una macchina e di un servizio che, sottolinea il manager, soddisfano tutte le esigenze di qualità, sicurezza e sostenibilità di una domanda sempre più esigente.

La tecnologia

Testata da decenni, la tecnologia HP è nata per aumentare la marginalità dello stampatore e creare nuove opportunità di business, tipicamente con la stampa di dati variabili, grafiche personalizzate, codici per la RA e l’interazione diretta con il consumatore… Il flusso di lavoro digitale elimina passaggi e costi, è veloce (si passa dal PDF al “via” in mezz’ora e si stampa a 75 m/min), flessibile (permette di cambiare grafica fino all’ultimo minuto) e abbatte tempi e scarti di set up. «HP sviluppa internamente tutti gli elementi del sistema, teste di stampa e inchiostri all’acqua compresi, per controllare la qualità dell’intero processo», ricorda Airaghi.

La macchina

Page Wide C500 stampa direttamente su cartone già copertinato con onde da F a BC e un livello stabile di qualità “offset” (1200 ugelli per pollice con gocce da 6 pl9 anche su supporti uncoated), impiegando inchiostri all’acqua che rispettano le norme più stringenti sul contatto del packaging alimentare. La macchina, di formato 1,32 x 2,10 (ma presto verrà portata a 250 di lunghezza foglio), incorpora una serie di soluzioni hi-tec come il bondig agent (BA) che ancora l’inchiostro e aumenta il gamut, e il Virtual Belt per il posizionamento accurato del materiale. La C 500 è dotata di un verniciatore Tresu in linea, a tavola piena, che consente anche una gestione innovativa dei punti colla.

Il servizio

L’assistenza pre-vendita HP («estremamente accurata e scientifica», sottolinea il manager) mira a evidenziare, in ciascun contesto, cosa è necessario fare per creare un work flow fluido, stabile ed efficiente «e in ultima analisi per verificare insieme al cliente la congruenza dell’investimento rispetto agli obiettivi aziendali e gli eventuali investimenti complementari». In fase post vendita, accanto alla squadra di tecnici che operano “in presenza” entra in gioco l’assistenza virtuale di cui si è misurata tutta la portata durante il lockdown. In HP si chiama Control Tower ed è «una sorta di torre di controllo da cui monitoriamo le macchine in funzione e risolviamo da remoto il 90% delle problematiche software e hardware. Questa struttura elabora big data per l’autodiagnostica e invia alla R&D i feed back utili a individuare le aree di miglioramento della macchina. Il cliente, a sua volta può creare un proprio flusso personale di dati utile a monitorare la macchina in tempo reale. Non dimentichiamo che HP è un’azienda digitale…».

ULTIM’ORA – Mentre scriviamo è stata ufficializzata una ulteriore installazione di HP PageWide C500 in area EMEA, presso Cartonajes Santorromán – uno dei più grossi trasformatori spagnoli di cartone ondulato.

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