Argi promuove una serie di azioni tese a incoraggiare comportamenti “economico-sostenibili”, che consentano alle aziende da un lato di gestire con efficacia i problemi derivati dalla pesante congiuntura economica, e dalle cattive abitudini correlate; dall’altro di garantire ai clienti un’imprescindibile qualità del lavoro.

Se ne parlerà nel corso di Grafitalia, nei seminari indetti per stimolare il confronto sia sui temi etici sia sulle nuove tecnologie e la capacità di fare innovazione. Preparati dall’attività di una serie di Gruppi, affronteranno problematiche a tutto tondo: nobilitazione dello stampato, editoria, web to print, stampa a valore aggiunto, cross-media e green printing.

L’esempio francese
Sul versante etico-deontologico, il sasso nello stagno è stato lanciato da Roberto Levi, membro del consiglio Argi e amministratore delegato di Printgraph, che ha incentrato il suo intervento sulle difficoltà di accesso al credito, i “cattivi pagatori”, la burocrazia e, contestualmente, sull'esigenza di un'etica aziendale che ponga le basi di una self regulation del settore.
«Nel 2010 – ha esordito l’imprenditore, noto per lo stile di comunicazione diretto e per l’insofferenza verso le vuote ritualità – la filiera francese delle arti grafiche era nelle nostre stesse condizioni, ovvero in crisi nera, strutturale, profonda. E ha reagito: invece che aspettare interventi “dall’alto”, ha preparato un piano di rilancio che ha sottoposto al Governo e oggi, oltralpe, le richieste delle imprese sono legge».
La proposta parte da un’analisi delle difficoltà condivise e da un invito alla riflessione: «Tutti noi che soffriamo la stretta creditizia – ha voluto ricordare Levi – abbiamo vissuto gli anni '90 senza preoccuparci di patrimonializzare le nostre aziende, con il beneplacito delle banche sempre pronte a fornire prestiti spesso oltre le reali possibilità del cliente. Questa situazione, evidentemente, non poteva durare a lungo e oggi, infatti, ci troviamo ad affrontare tasse e contributi con entrate finanziarie limitate dalla riduzione delle commesse, a fare i conti con i crediti insoluti dei clienti, a gestire tempi biblici di incasso (la media nazionale è ormai di 154 giorni dalla consegna)… e con le banche che hanno chiuso i rubinetti dei prestiti».

Alcune proposte concrete
A fronte di queste (e altre) difficoltà, i membri attivi dell’associazione hanno stilato una prima lista di priorità da sottoporre all’attenzione della filiera. Riferiamo per sommi capi: imporre il rispetto dei pagamenti; ricondurre le tempistiche nell’ordine della media comunitaria (60 giorni); evitare operazioni destabilizzanti (un esempio: acquisire società in fallimento e reimmetterle sul mercato senza un’adeguata ristrutturazione); sostituire la logica, spesso abusata, dei finanziamenti a fondo perduto con forme di prestito agevolato e la presa in carico delle relative responsabilità…
Qualche utile distinzione, inoltre, al livello dell’operare concreto può fare la differenza. Come quella fra grande impresa e PMI, fissata dal Governo Monti ai 2 milioni di euro: i più piccoli non sono tenuti a pagare l’IVA in anticipo, ma si tratta di una soglia troppo bassa, denunciano in Argi, che lascia in sofferenza la stragrande maggioranza delle aziende italiane e va dunque alzata.
Proseguendo in ordine sparso, Argi si esprime contro gli standard (e gli esborsi) troppo elevati fissati dalle certificazioni, magari a tutela dell’ambiente (inquinato in altre parti del mondo del tutto prive di regole), e reclama la detassazione del patrimonio che viene lasciato in azienda, come avviene in Olanda. Un plauso, invece, alla scelta montiana di alleggerire il prelievo fiscale sui compensi dei ricercatori inseriti nelle aziende.  

Argi (Associazione Rappresentanti ufficiali e produttori/distributori in Italia di macchine, sistemi e prodotti per il settore Grafico) alla fine di febbraio ha ratificato l’inclusione di Asso.It (Associazione nazionale fornitori apparecchiature per l'Information Technology). Oggi, dunque, le imprese dell'area Production Printing di Asso.It, che includeva i produttori di macchine da stampa digitali e sistemi di finitura per il comparto grafico, integrano le attività storicamente dedicate al comparto offset presenti in Argi.