Bollette permettendo, il comparto delle macchine per la grafica e il converting crescerà da qui al 2025, soprattutto nel premium price. E l’Italia tiene le posizioni. I dati dell’Ufficio Studi di Acimga.

«Considerando il sistema produttivo su scala globale, il comparto delle macchine per l’industria grafica, cartotecnica, cartaria e di trasformazione tra la fine del 2021 e il previsionale al 2025 mostra un vero boom (+4,2%), sia correlato alle stime storiche sia in relazione ai previsionali del Fondo Monetario Internazionale», afferma Andrea Briganti, direttore di Acimga commentando i dati dell’Ufficio Studi associativo. E precisa: «I maggiori Paesi importatori restano USA e Cina, mentre l’Italia conferma il suo primato con un solido terzo posto tra gli esportatori globali, dopo Germania e Cina».

Il balzo del premium price

Particolarmente interessanti i dati relativi alla distribuzione del commercio internazionale per tipologia di fascia di prezzo. «Negli ultimi 10 anni (2011-2021), la fascia media ha mantenuto stabile la sua quota di mercato e si tratta della maggioranza assoluta delle macchine vendute (1 su 4). In lieve decrescita, invece, la fascia medio-alta, mentre cresce notevolmente – di 10 punti percentuali, passando dal 12 al 22% – la fascia premuim price, dove l’Italia trova un suo posizionamento consolidato. «Il nostro paese – afferma Briganti -mantiene un alto livello esportativo nei paesi esteri ed ha un’altissima sensibilità al prezzo. Questo significa che i macchinari prodotti dal sistema Italia sono premium price, anche perché tendenzialmente build to order cioè costruite sulle esigenze del cliente. Detto altrimenti, meno volumi ma più personalizzazione del prodotto generano un maggiore premium price».

Il pericolo prezzi

Guardando avanti, dopo un ventennio di sostanziale stabilità sul commercio internazionale il quadriennio 2021-2025 si conferma in generale positivo e in forte crescita per tutte le tecnologie della stampa e del converting. Le proiezioni dell’Ufficio Studi sono dunque positive ma all’orizzonte non mancano avvisaglie di tempesta: «Anche il nostro comparto risente della corsa ai prezzi dell’energia e delle materie prime», considera Briganti, che sottolinea: «É assolutamente necessario intervenire a livello istituzionale con valide contromisure riparatorie, per non invalidare le previsioni di crescita già ampiamente delineate».