In Sada nasce la Divisione Folding Cartons, progetto del dinamico converter campano, che cresce a tutto tondo e miete premi. Potenzierà la produzione di astucci in cartoncino teso e microonda, che integra la storica offerta di cartone ondulato per servire tutte le esigenze dei clienti e ampliare ulteriormente la penetrazione del mercato. Per l’occasione, Sada cambia anche la veste grafica del gruppo, con un unico logo di sintesi per le varie realtà che lo compongono.

È solo l’ultima delle notizie che documentano lo sviluppo di Sada, nata nel 1870 come produttore di arredamenti e imballaggi di legno, convertita al cartone ondulato nel 1960 e da allora in costante evoluzione. Emblematici, della quantità ma anche della qualità della crescita, gli ultimi traguardi.

Nel 2020 Sada ha ricevuto da Unioncamere il marchio Impresa Storica d’Italia, con un fatturato 2021 di 145 milioni di euro, 5 aziende controllate, 7 stabilimenti e oltre 550 dipendenti.

Nel 2021 il bilancio di sostenibilità documenta il continuo lavoro per migliorare la relazione delle aziende del gruppo con l’ambiente, la società e i collaboratori. Anche in questi anni così difficili la società campana ha mantenuto i programmi di investimento e di sviluppo, con l’aiuto di cinque dei sei figli della quinta generazione della famiglia – Domenico, Mariangela, Sabrina, Alfonso e Maria Eugenia – a cui è stato aperto l’ingresso nei board.

Premiata tecnologia

E oggi, a coronare l’impegno a lavorare bene, con i relativi investimenti in tecnologia e competenze, arriva il successo con l’oro ai Flexotech Awards 2022 (nella foto), vinto insieme a ZDue per “avere utilizzato una tecnologia rivoluzionaria in grado di ottenere delle alte luci mai viste prima nella stampa flexo”, e l’argento ai Global Flexo Innovation Awards (GFIA) sponsorizzati da Miraclon.

Qui Sada ha vinto – insieme al partner di prestampa Tadam, oggi in Inci-Flex dopo la recente acquisizione – un Silver Award per il workflow che ha gestito la conversione del processo da litografia a flessografia per un’eccellenza dell’alimentare come Barilla. La motivazione? «Grazie alla migrazione del lavoro dalla prestampa litografica alla post-stampa flessografica con le lastre Flexcel NX – dichiara Bruno Amadio, già titolare di Tadam e oggi responsabile dell’impianto Inci-Flex – abbiamo ridotto i tempi di consegna del 70% e di produzione da 20 giorni a 6 ore, con un risparmio sui costi del 35%».

Poiché Mulino Bianco è uno dei marchi più importanti di Barilla, l’asticella della qualità è molto alta. Fino a qualche tempo fa, veniva utilizzata la tradizionale accoppiata di prestampa litografica e laminazione con un diverso produttore di imballaggi, una strada sempre meno percorribile a causa dei costi elevati e del processo di produzione più lungo e complesso che richiedeva 20 giorni per produrre 20.000 cartoni in due siti produttivi e tre linee di produzione. Da qui la scelta di testare la post-stampa flessografica, sulla macchina da stampa flexo Goepfert di Sada con fustellatrice integrata, e con le lastre Kodak Flexcel NXC fornite da Tadam.