Intervista a Fabio Panetta, segretario generale Gifco. Il Gruppo Italiano Fabbricanti Cartone Ondulato di Assografici fa il punto su un’industria d’eccellenza.

Fabio Panetta, segretario generale Gifco
In Italia il settore del cartone ondulato ha mostrato nel 2023 una flessione della produzione del 4,2% rispetto all’anno precedente – passata a circa 7,7 miliardi mq dai circa 8 del 2022 – con numeri comunque coerenti con la crescita dell’ultimo decennio e superiori a quelli registrati nel periodo pre-covid. Ce ne parla Fabio Panetta, segretario generale Gifco, proponendo un quadro significativo anche dal punto di vista statistico: il 63% circa della produzione di cartone ondulato è realizzata da aziende aderenti al Gruppo dei fabbricanti che fa capo ad Assografici, e che associa 55 stabilimenti di produttori puri e integrati (sul totale nazionale di circa 85 stabilimenti), e 266 trasformatori puri.
Fabio Panetta, quali sono i fenomeni socio-economici che più impattano sullo sviluppo del settore?
La perdita del potere d’acquisto registrata negli ultimi anni nei beni di largo consumo ha senz’altro frenato anche il mercato degli imballaggi in cartone ondulato. Inoltre durante la contrazione recente alcuni ritmi produttivi obbligati del ciclo produttivo – tipicamente la produzione della carta per ondulatore – hanno generato una sovraproduzione che ha creato perdite lungo la filiera. Questo è stato particolarmente evidente quando hanno coinciso con aumenti di materie prime, energia elettrica e gas che, come noto, sono particolarmente sofferti nell’industria dell’imballaggio.
Tra i fenomeni sociali più evidenti possiamo sottolineare l’espansione del commercio elettronico. La versatilità e resistenza del cartone ondulato ha risposto con successo alle esigenze della sempre maggiore domanda di prodotti protettivi e personalizzati veicolati dall’e-commerce, rendendolo il materiale di riferimento a discapito di altri.
La globalizzazione dei mercati inoltre ha intensificato la concorrenza nel settore del cartone ondulato; in questo ambito la discriminante del successo sarà la capacità delle aziende di distinguersi per qualità, sostenibilità e innovazione dei prodotti. La competizione offrirà chances a chi sarà in grado di rispondere con prontezza e flessibilità alle tendenze dei consumi o anticipando in modo innovativo i cambiamenti di abitudini dei consumatori.
Quali sono le evoluzioni tecnologiche che più impattano sullo sviluppo del settore cartone ondulato?
A seguito delle politiche di impulso all’economia legate a “Industria 4.0” e “5.0” si è assistito a un forte livellamento verso l’alto tra numerosi competitors nella tecnologizzazione degli impianti a tutti i livelli. Inoltre, nuovi brand emergenti nei settori dei macchinari hanno ampliato le possibilità di scelta e la diversificazione delle tecnologie disponibili per chi voglia rinnovare, sostituire o aumentare il proprio parco tecnologico. Un forte impulso è stato portato anche dall’evoluzione dei prodotti ausiliari nella flessografia, che hanno permesso di migliorare qualità e performance delle linee produttive garantendo risultati fino a qualche anno fa riservati a strutture produttive di alta fascia.
Quali nuovi prodotti e settori di sbocco stanno guadagnando terreno?
Oltre al già citato e-commerce, un settore che si è recentemente sviluppato con forza è quello del pet food, specchio di un fenomeno sociale, oltre che economico. Diverso ma altrettanto in crescita è il mercato dei prodotti di primo prezzo, che va conquistando un numero sempre crescente di beni, e quindi di imballi. Più in generale, la capacità di inserirsi nelle microeconomie presenti sul territorio, che rappresentano spesso opportunità inesplorate, rappresenta una sfida sul piano della flessibilità e del servizio per tutte le aziende in cerca di nuovi sbocchi.
Come si stanno muovendo i vostri associati in termini di assetto produttivo, investimenti, obiettivi di sviluppo…?
Gli investimenti supportati da alcune iniziative di impulso governativo hanno prodotto un buon ricambio tecnologico. Quanto agli obiettivi di sviluppo, si concretizzano in una maggiore tendenza alle collaborazioni commerciali tra aziende complementari e in una serie di acquisizioni e fusioni. Una tendenza, questa, che sta allargando la forbice tra aziende medio-piccole e aziende medio-grandi, a testimonianza di un cambiamento nel mercato italiano, storicamente rappresentato da una moltitudine di aziende con tantissime sfumature di fatturato.
Quali sono ad oggi le principali tecnologie di stampa adottate? In particolare, come evolve il digitale?
La flessografia, spinta dagli aggiornamenti qualitativi e di efficientamento sia per quanto riguarda le tecnologie produttive che le applicazioni grafiche, ha conquistato settori prima appannaggio esclusivo di altre tecniche di stampa. A sua volta, il digitale sta ottenendo importanti successi, in particolare nell’incontrare le aspettative del settore agroalimentare. In entrambi i casi, la possibilità di risultati più importanti è legata a doppio filo al miglioramento dell’impatto ambientale di entrambe le tecnologie.
Rispetto al passato, oggi servono nuove competenze per stampare su cartone ondulato?
Sì, e cresce infatti l’importanza sia della formazione sulle nuove tecnologie di stampa sia, nelle aziende, l’aggiornamento delle competenze di chi già lavora, in particolare sulle novità nella grafica, nei colori e nelle nuove funzionalità delle linee produttive.
Sostenibilità, riciclo, economia circolare… cosa è cambiato con il nuovo PPWR europeo? Che attività state mettendo in campo come associazione per informare e sensibilizzare i vostri associati, il mercato e la classe politica italiana ed europea?
Le tematiche ambientali sono sempre più sentite dai consumatori e dalle istituzioni, spingendo l’utilizzo di materiali riciclabili e la riduzione dell’impatto ambientale dei prodotti, e il cartone ondulato – per sua natura riciclabile e biodegradabile – offre una risposta immediata a queste esigenze. La facilità con cui rientra nel circuito del riciclo rappresenta per le aziende del settore un’opportunità di aderire al meglio al modello di economia circolare, favorendo la riduzione dell’utilizzo di materie prime vergini.
Con il PPWR, così per come era stato ideato inizialmente, queste certezze hanno rischiato di vacillare. La prima stesura, infatti, redatta su base ideologica e priva di riscontri analitici adeguati, risultava fortemente penalizzante per la filiera italiana del recupero e del riciclo, mettendo a rischio decenni di politiche ambientali e industriali. Ci sono voluti sedici mesi per riuscire a ribaltare l’impianto iniziale, facendo valere le buone ragioni portate avanti innanzitutto dall’Italia e dai suoi rappresentanti a Strasburgo. Grazie al lavoro svolto dalla Federazione Carta e Grafica e dalle nostre Organizzazioni europee di riferimento, il testo finale del Regolamento presenta diversi e sostanziali miglioramenti. Un lavoro che non è finito, dati i numerosi Atti Delegati e Atti di Esecuzione ancora da emanare: Gifco, Assografici e Federazione Carta e Grafica ne seguiranno l’evoluzione, proseguendo l’azione di tutela degli interessi del settore in Italia e in Europa.
Che altri progetti avete avviato?
Dopo la pubblicazione nel 2024 della nuova monografia sul cartone ondulato dal titolo “Il cartone. Una lunga storia di successo industriale italiano”, le principali attività associative si sono concentrate soprattutto sulla formazione. Due, soprattutto, gli ambiti di interesse: l’efficientamento energetico nella produzione e trasformazione di cartone ondulato, e i temi della sostenibilità con l’avvio, lo scorso anno, del progetto sul marchio Made Green in Italy e la recente costituzione della Commissione Sostenibilità Gifco per favorire il reciproco aggiornamento sull’evoluzione normativa e le aspettative del mercato.