In un momento decisivo per il futuro del packaging sostenibile in Europa, la Food & Beverage Carton Alliance (FBCA) ed Ecorevive mostrano come la piena circolarità dei cartoni per bevande e alimenti sia già una realtà industriale funzionante e concreta. Con sede a Provaglio d’Iseo (BS), Ecorevive è tra le principali realtà italiane specializzate nel recupero di plastica e alluminio (PolyAl) che rappresenta circa il 25% della composizione dei cartoni per bevande e alimenti.  Un anello chiave di una filiera che punta a trasformare ogni scarto in nuova materia prima.

Un processo innovativo per dare nuova vita al PolyAl

Dal 2012 Ecorevive rigenera il PolyAl, grazie a una tecnologia di lavorazione proprietaria, che permette di ottenere un materiale densificato: economico, colorabile, inodore e a basso impatto ambientale. A differenza di altri processi di riciclo, il polimero non viene raffinato ma trasformato in un granulo pronto all’uso, senza scarti e con un consumo minimo di risorse. Il densificato oggi viene impiegato soprattutto nei settori dell’arredo da giardino e della produzione di pallet per la logistica, anche alimentare, ma Ecorevive sta ampliando i propri orizzonti con nuovi progetti di ricerca dedicati al mondo delle infrastrutture e degli asfalti green.

“Abbiamo recentemente ottenuto un brevetto per l’impiego del nostro granulo densificato nei conglomerati bituminosi, con l’obiettivo di realizzare strade più sostenibili e resistenti.” spiega Mauro Imberti, Amministratore Delegato di Ecorevive. “Con l’Università di Parma stiamo finanziando un dottorato di ricerca per dimostrare l’efficacia tecnica del nostro materiale e la sua riciclabilità anche a fine vita dell’asfalto: un passo importante per dimostrare come un polimero riciclato, grazie ai suoi bassi impatti ambientali, possa contribuire al raggiungimento dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) nell’ambito del Green Public Procurement.”

Un approccio di filiera: un impegno condiviso per il futuro

L’impegno congiunto di Ecorevive e FBCA si inserisce in un più ampio approccio di filiera volto a massimizzare la circolarità dei cartoni per bevande e alimenti in Italia e in Europa. Nel nostro Paese, la carta di cui si compone questo packaging, in media il 75% della confezione,  è già ampiamente riciclata, ma anche il recupero del PolyAI è una realtà possibile, grazie a impianti di eccellenza come Ecorevive, che consentono di valorizzare integralmente ogni componente dei cartoni per bevande e alimenti.

Per realizzare la piena circolarità dell’imballaggio e trasformarlo in una risorsa al suo fine vita, è fondamentale che ciascun attore della filiera faccia la propria parte, a partire dal momento della raccolta differenziata, perché non può esistere riciclo senza raccolta: anche i cittadini, svolgono dunque un ruolo chiave.

Un approccio di filiera è fondamentale per realizzare il principio di una circolarità completa e migliorare la qualità del riciclo”, sottolinea Micol Bertoni, Direttore di FBCA Italia. “Per questo come associazione globale che riunisce produttori di cartoni per bevande e i loro fornitori di cartone, siamo impegnati a collaborare con tutti gli stakeholders. In questa prospettiva, FBCA – insieme ad Assografici, Comieco, Utilitalia e Unirima – ha avviato una collaborazione strategica per potenziare la raccolta e il riciclo dei cartoni per bevande e alimenti, rispondendo alle sfide poste dal nuovo quadro normativo europeo, con particolare attenzione al Regolamento imballaggi e rifiuti di imballaggio”.

Le nuove linee guida per il packaging

A supporto della filiera, FBCA ha elaborato anche le nuove Linee Guida “Design for Recycling” 2025 e il protocollo di certificazione RECY:CHECK, strumenti che definiscono criteri tecnici e metodologici per la progettazione di packaging compatibili con le cartiere specializzate nel riciclo e con il processo di riutilizzo del PolyAl. Un supporto concreto per aumentare la compatibilità con gli impianti di riciclo e massimizzare il recupero di risorse, favorendo l’allineamento alle normative europee in evoluzione, nonché a rendere ogni attore della filiera – dai progettisti e produttori fino ai riciclatori e ai decisori – nella condizione di progettare e agire su criteri chiari e affidabili.

“Collaborare con FBCA significa non solo consolidare il nostro ruolo industriale, ma anche contribuire ad una maggiore consapevolezza tra cartiere e produttori di imballaggi“, aggiunge Mauro Imberti di Ecorevive. “Vogliamo sensibilizzare le cartiere sull’importanza di gestire correttamente gli scarti di pulper, che possono tradursi anche in risparmi economici, e coinvolgere i produttori di imballaggi nel riutilizzo dei materiali riciclati per garantire tracciabilità e circolarità completa”.

Cartoni per bevande e alimenti: una risorsa preziosa per l’economia circolare

In Europa circa il 75% del latte e il 59% di succhi è confezionato in cartoni per bevande. L’Italia è un mercato strategico per il settore perché nel nostro Paese circa il 65% del latte, il 54% dei succhi di frutta e il 97% delle bevande a base vegetale sono confezionati in cartoni per bevande  (Fonte FBCA internal market data), oltre ad altri prodotti come salsa di pomodoro, vino, legumi e così via.

Con un immesso al consumo in Italia di circa 90.000 tonnellate l’anno (fonte: Comieco – Programma Specifico di Prevenzione 2023) i cartoni per bevande e alimenti rappresentano una risorsa preziosa per l’economia circolare. Scelti ogni giorno da milioni di persone nel mondo, permettono di conservare prodotti altamente deperibili anche senza refrigerazione, contribuendo così a ridurre gli sprechi alimentari.

Grazie alle loro proprietà asettiche, offrono inoltre uno sbocco importante all’industria conserviera italiana, consentendo di preservare prodotti raccolti in periodi specifici – come ad es. il pomodoro – e renderli disponibili ai consumatori per molti mesi dell’anno. Costituiti in media da circa il 75% di carta e da una parte di plastica (~21%) e alluminio (~4%) – il PolyAl – sono progettati per essere totalmente riciclabili e valorizzabili in nuovi prodotti.

Nel processo di recupero, le fibre di cellulosa vengono separate e trasformate in nuovi prodotti cartari (tovaglioli, carta igienica, fazzoletti, sacchetti, ecc.), mentre il PolyAl, separato durante il processo di riciclo della carta, grazie a tecnologie come quella sviluppata da Ecorevive viene trasformato in granuli plastici e alluminio: materia prima rigenerata e pronta per essere reintrodotta nel ciclo produttivo. Un sistema che evita lo spreco di materiali ancora preziosi e genera una nuova catena del valore, che dagli imballaggi post-consumo porta alla creazione di beni finiti, dai pallet ai componenti per l’arredo urbano.

Un packaging efficiente, a basse emissioni di CO2

I cartoni per bevande e alimenti si distinguono per le basse emissioni di carbonio, lungo tutto il loro ciclo di vita. Realizzati con fibre provenienti da foreste, per la quasi totalità in Svezia e Finlandia, gestite in modo sostenibile e interamente certificate secondo gli standard FSC e PEFC, garantiscono la provenienza da fonti responsabili. La loro struttura asettica permette di conservare i prodotti a lungo senza bisogno di refrigerazione, contribuendo a prevenire la riduzione di sprechi alimentari e consumi energetici. Inoltre, grazie alla forma compatta, ottimizzano il trasporto: un camion può contenere fino al 40% di prodotto in più rispetto alle bottiglie di vetro con benefici significativi in termini di efficienza e riduzione delle emissioni.

Un vantaggio non trascurabile in termini di sostenibilità e competitività, soprattutto nel contesto degli obiettivi climatici europei.

Un settore che investe nella circolarità

L’industria dei cartoni per bevande e alimenti ha già investito oltre 200 milioni di euro in capacità di riciclo e prevede ulteriori 120–150 milioni entro il 2027, in particolare per potenziare il recupero del PolyAl e l’integrazione delle infrastrutture di riciclo in Europa. Investimenti in innovazione e infrastrutture utili non solo a far progredire le percentuali di riciclo, ma anche nella ricerca e sviluppo di nuove applicazioni.

Anche in attesa di chiarimenti sull’applicazione del regolamento PPWR (Packaging and Packaging Waste Regulation), il settore consolida il suo impegno per dimostrare come innovazione, responsabilità e visione industriale possano guidare una transizione virtuosa, basata su un approccio strategico lungo tutta la filiera.

Ecorevive è la dimostrazione che la completa circolarità dei cartoni per bevande e alimenti è già una realtà industriale consolidata” aggiunge Micol Bertoni di FBCA. “L’auspicio è che esperienze virtuose come questa trovino concretezza anche nel quadro normativo europeo, e che l’Europa offra gli strumenti in grado di premiare chi innova e investe nella sostenibilità all’ interno dei confini europei”.

Verso un nuovo quadro europeo per la circolarità

FBCA ritiene che la transizione verso un’economia pienamente circolare debba basarsi su regole armonizzate, digitali e trasparenti in tutta l’Unione Europea. Tra le priorità europee individuate dall’associazione figurano il rafforzamento della Responsabilità Estesa del Produttore (EPR), collegando i contributi ambientali ai criteri di eco-design e al reale impatto dei prodotti; la definizione di parametri comuni di End-of-Waste a livello europeo per tutte le plastiche, inclusi i materiali compositi come il PolyAl, per offrire certezza normativa e favorire nuovi investimenti; la promozione dell’uso di materiali rinnovabili e riciclati, attraverso ecosistemi circolari regionali capaci di ridurre costi ed emissioni; e la ridefinizione del concetto di “rifiuto”, riconoscendo valore ai materiali recuperabili.

Servono regole europee chiare e uniformi per far crescere il mercato delle materie seconde,” sottolinea ancora Micol Bertoni. “Solo con una governance trasparente, digitale e condivisa potremo trasformare la circolarità in un vero vantaggio competitivo per le imprese e per l’Europa.”