IMBALLAGGIO SECONDARIO Un’innovativa testa di stampa e un inchiostro formulato ad hoc aprono nuove frontiere alla stampa ink jet di immagini e codici su materiali non porosi. La proposta Trident per combinare immagine e sostenibilità ambientale ed economica.

In Italia Zanasi le ha adottate sui suoi nuovi marcatori ink jet ad alta definizione messi a punto pensando, in primo luogo, alle esigenze di comunicazione sull’imballaggio secondario. Le innovative teste di stampa sviluppate dall’americana Trident Industrial Inkjet, infatti, permettono di riprodurre in positivo e in negativo e ad altissima definizione qualsiasi testo e grafica (a partire dai codici a barre, anche 2D) su carta o cartone ondulato patinati, ondulato verniciato, cartoncino trattato, oltre a una molteplicità di film plastici anche termoretratti (nonché vetro, legno bagnato, acciaio inox…).
Il guadagno in immagine è esponenziale, e non è l’unico. «La sostenibilità ambientale ed economica del packaging – sostiene Steve Liker, Business Deve­lopment Manager della società – sono perseguite con crescente determinazione da tutti i player, trainando la richiesta di imballaggi che assicurino plus sia visuali sia ecologici, come impongono i marketer da un lato e la sensibilità dei consumatori e dei legislatori dall’altro. Fra i più diffusi – entrambi realizzati con materiali non porosi – spiccano le scatole di cartone ondulato rivestite, che coniugano estetica, solidità e protezione del contenuto, e i vassoi termoretratti, che favoriscono l‘esposizione della merce imballata sul punto vendita e richiedono meno materia prima, generando ulteriori vantaggi economici».

I problemi da superare – Il crescente impiego di materiali non porosi, adatti alle stampe di qualità, ha stimolato la ricerca di adeguati sistemi di marcatura che superassero i limiti tradizionali. «Fino a poco tempo fa, l’etichettatura e la codifica ink jet a base cera rappresentavano le opzioni più diffuse per la nobilitazione e la codifica di imballi non porosi. Entrambe mostrano, però, dei limiti peculiari: le etichette possono costare fino a 10 volte più della marcatura diretta, e il getto di inchiostro a base cera può generare macchie in fase di processo o staccarsi durante la spedizione e il magazzinaggio. L’ink jet tradizionale, invece, sulle superfici lisce richiede lunghi tempi di essiccazione senza, peraltro, poter garantire con certezza assoluta prestazioni di qualità. Per tutti questi motivi abbiamo sviluppato una nuova tecnica di marcatura specifica per i supporti lisci, che si declina in una testina e in un inchiostro appositamente formulato».

La nuova tecnologia – La nuova testina di stampa 384Jet NP™ della Trident riproduce con accuratezza immagini, codici alfanumerici e codici a barre (incluso il codice 128 e il codice a barre ITF-14 ) con un’altezza di due pollici (50mm) e una velocità di stampa di 200ft/minuto (1 metro/secondo). Si abbina all’inchiostro A5000: un prodotto atossico a base alcool, con tempi di asciugatura inferiori ai 10 secondi che si dimezzano impiegando sistemi di essiccazione ad aria e in funzione del substrato.
La sua formula particolare e la manutenzione automatica della testina di stampa fanno sì che l’ugello non si ostruisca, contribuendo al buon funzionamento di un sistema adottato con soddisfazione da un numero crescente di utilizzatori in tutto il mondo.