426 voti favorevoli, 125 contrari e 74 astenuti: con questo risultato il Parlamento Europeo ha dato la sua prima approvazione al nuovo regolamento sugli imballaggi e sui rifiuti degli imballaggi (PPWR). Un regolamento, quello sottoposto al voto, che pone obiettivi generali di riduzione dei rifiuti prodotti dagli imballaggi – il 5% entro il 2030, il 10% entro il 2035 e il 15% entro il 2040 – e che tiene conto delle modifiche proposte dalle associazioni di settore sostenute dal Governo Italiano.

La posizione negoziale del Parlamento europeo sulla proposta di regolamento imballaggi fa vincere il buonsenso e la scienza. Gli emendamenti approvati, in particolare quelli che a fronte di un avvio a riciclo pari all’85% rivedono obblighi di riuso e divieti nell’utilizzo di imballaggi, puntano a tutelare l’ambiente, senza smantellare il sistema costruito negli anni con le stesse istituzioni europee e le imprese virtuose del riciclo. Ora l’Italia proseguirà la propria determinata azione negoziale avendo ricevuto dal Parlamento europeo un segnale molto importante”, ha commentato il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin.

Fra i vari punti del regolamento ricordiamo:

  • il divieto alla vendita di sacchetti in plastica molto leggeri (con spessori inferiori a 15 micron), a meno che non siano necessari per motivi igienici o forniti come imballaggio primario per alimenti sfusi
  • una forte limitazione all’uso di alcuni formati di imballaggio monouso (confezioni mignon degli hotel per i prodotti da toilette e le pellicole termoretraibili per le valigie negli aeroporti)
  • il divieto all’uso delle cosiddette “sostanze chimiche per sempre” (PFAS) aggiunte intenzionalmente e del bisfenolo A negli imballaggi a contatto con gli alimenti
  • la garanzia di raccolta differenziata del 90% dei materiali contenuti negli imballaggi (plastica, legno, metalli ferrosi, alluminio, vetro, carta e cartone) entro il 2029.

La Federazione Carta e Grafica esprime soddisfazione e apprezzamento per il lavoro che è stato svolto dal Parlamento attraverso le parole del direttore generale Maurizio D’Adda: “Quello che è importante sottolineare è che il Parlamento ha inteso riequilibrare il testo del PPWR: non si può determinare la spinta al riuso deprimendo i risultati raggiunti e gli investimenti fatti negli anni per sviluppare le attività di riciclo e l’economia circolare e deve avere attenzione alle diverse caratteristiche dei diversi materiali che vengono impiegati per realizzare gli imballaggi”. D’Adda ha proseguito complimentandosi con gli europarlamentari italiani “per la compattezza dimostrata nel difendere gli interessi e le posizioni di un Paese che è oggi leader in Europa nei risultati raggiunti sul riciclo e un ringraziamento particolare va a quei parlamentari che hanno fatto prevalere posizioni di buon senso e guidato i colleghi a votare emendamenti contrari alla posizione della Commissione”.