Dazi, colore, CAC, formazione e indicatori economici: l’annuale convegno Gipea fa il punto su un comparto che chiede visione e capacità di adattamento.
Il Convegno Gipea 2025
Il Convegno Gipea 2025, ospitato a Milano lo scorso 4 dicembre, è stata l’occasione per condividere un messaggio chiaro: innovazione e collaborazione sono gli strumenti essenziali per navigare in un contesto competitivo in cambiamento. Ad aprire il convegno sono stati i saluti di Carlo Montedoro, Presidente Assografici, che ha richiamato la forza delle sinergie di filiera e dell’advocacy per affrontare temi come CAC, rinnovo contrattuale, sostenibilità e PPWR. Stefano Salvemini, Presidente Gipea, ha invitato invece a non subire il cambiamento, ma a governarlo con innovazione dei processi e collaborazione.
Dopo i saluti istituzionali, l’intervento di Fadi Hassan della LSE ha evidenziato l’effetto dei dazi USA sulle imprese italiane. Nonostante le tensioni commerciali, le importazioni americane di prodotti ad alta qualità – come le etichette tecniche – non mostrano contrazioni significative, grazie alla scarsa sostituibilità e alla capacità dei distributori di assorbire parte dei rincari. Un quadro complesso, ma che conferma la centralità della specializzazione italiana.
Comunicazione del colore: dove nasce la qualità
La parte più tecnica della mattinata ha visto la partecipazione di Luca Mauri Technical Director per T&K, che ha affrontato uno dei temi più sensibili del processo di stampa delle etichette: la gestione del colore spot. Dalla definizione dell’idea grafica alla riproduzione fedele in macchina, Mauri ha analizzato le criticità più ricorrenti — variabilità dei supporti, metamerismo, incoerenza nelle scale di riferimento — proponendo approcci per una comunicazione strutturata tra grafico, prepress e stampatore. È proprio in queste fasi “invisibili” che si gioca gran parte della qualità percepita del prodotto finito, soprattutto in un settore dove brand identity e coerenza cromatica sono leve competitive cruciali.
Normative, CAC e formazione: come prepararsi al 2027
Ampio spazio è stato dedicato alle novità normative, con l’aggiornamento di Maurizio d’Adda, Direttore Generale di Assografici, sul tavolo aperto con CONAI. L’introduzione di una maggiore gradualità nell’aumento del CAC e lo sconto confermato per il 2026 danno respiro alle aziende, ma il 2027 segnerà il passaggio definitivo alla procedura ordinaria. Per i produttori di etichette sarà quindi strategico impostare da subito sistemi trasparenti di gestione del contributo, evitando che diventi un elemento competitivo distorsivo.
Accanto ai temi normativi, il Convegno ha posto l’accento sulla formazione: il progetto “Mattia Fa le Scatole”, portato sul palco da Elisabetta Brambilla, Vicepresidente Assografici con delega Formazione e il confronto con Maurizio Lambri, Responsabile rapporti con le aziende ITS Academy Angelo Rizzoli, mostrano quanto sia urgente attrarre nuove competenze tecniche, costruendo percorsi capaci di allineare abilità digitali, flessibilità e cultura di processo — indispensabili in un’industria sempre più ibrida tra stampa, tecnologia e servizio.
Osservatorio Economico: leggere le tendenze per decidere
Il pomeriggio è stato dedicato agli scenari economici: secondo Alessandro Rigo, Responsabile Centro Studi Assografici, la crescita “Zero Virgola” dell’Italia e il rallentamento della domanda europea impongono una lettura prudente dei dati. Il settore cartotecnico-trasformatore mostra stabilità, ma le esportazioni si stanno indebolendo.
La presentazione dell’Osservatorio Economico Gipea — a cura di Gianluca Cinti, Founding Partner XGen Advisory, e Federico Visconti, Direttore di Civis Liuc Castellanza — ha confermato un lieve calo dei ricavi, legato soprattutto ai costi delle materie prime, compensato però da una buona tenuta dei margini. Le aziende di etichette si trovano in una fase di transizione: aumento dei costi di personale e ammortamenti, pressione competitiva, ma anche necessità di riorganizzare strategia e struttura interna per rispondere a cicli sempre più imprevedibili.
Una fotografia realistica, che non allarma ma invita a un cambio di passo: investire in metodologie, dati e competenze per rendere le imprese più resilienti e pronte al prossimo ciclo di mercato.