Una rotocalco più flessibile ed efficiente, che unisce affidabilità e qualità, facilità di utilizzo e una serie di migliorie inedite nelle fasi di cambio lavoro, asciugamento e inchiostrazione. Con, in più, le nuove teste per la stampa digitale di dati variabili in linea alla rotativa. Cerutti volta pagina e rilancia puntando sulla tecnologia.

Non ha mai smesso di investire in ricerca né di firmare contratti: 24 macchine per la stampa di imballaggi installate in tutto il mondo nel periodo più duro della sua crisi, quando la storica Officine Meccaniche Giovanni Cerutti SpA ha dovuto fronteggiare la flessione del mercato editoriale di cui era fornitore leader. E ora, a ristrutturazione conclusa (si veda al proposito la spalla di apertura), il costruttore piemontese di rotative rotocalco può guardare avanti, forte di una nuova, solida, organizzazione industriale e finanziaria. E, soprattutto, di un’offerta integrata di macchine e impianti per la stampa e il converting, che alza gli standard delle lavorazioni e annuncia l’integrazione con il digitale per la riproduzione dei dati variabili. Per comunicare tutto questo, presentare la nuova rotativa R98X e le ultime frontiere della R&S, a fine ottobre 2014 Cerutti Packaging Equipment ha aperto le porte del super attrezzato Centro Ricerche e Sviluppo di Vercelli.

Qui clienti, giornalisti, end user (Lavazza, Danone, Barilla, Ferrero…) hanno assistito alle demo live e pranzato, infine, coi padroni di casa nella sala al piano “nobile” dell’edificio: oltre 60 aziende sono arrivate da tutto il mondo – dal Messico all’Indonesia, dagli USA alla Turchia – per esaminare con attenzione le soluzioni proposte e scambiare osservazioni e pareri. Gli argomenti non sono mancati: l’innovativo cambio lavoro, il gruppo inchiostratore, i gruppi racla, pressore e ventilazione riprogettati, il dispositivo di “autopreset” e, infine, le teste Atlantic Zeiser per la stampa digitale inkjet monocroma «che ci permettono – ha sottolineato in apertura dei lavori il Presidente del Gruppo, Giancarlo Cerutti – di affrontare le crescenti richieste di personalizzazione spinta con una soluzione ad hoc, messa a punto insieme al fornitore durante un lungo lavoro di ottimizzazione e test».
E ora l’impegno continua, con ulteriori investimenti su nuovi obiettivi – a partire dall’integrazione in linea della stampa digitale su materiali flessibili – e con la collaborazione dell’intera filiera. In Cerutti è una pratica consolidata: “go further with us” (progredite insieme a noi) era lo slogan dell’open house.

Progettare secondo efficienza ed economicità
La rotativa R98X stampa packaging e specialità con nuovi livelli di prestazioni e affidabilità, consentendo al contempo una sensibile riduzione dei costi di produzione e degli scarti di avviamento. È frutto di una radicale riprogettazione, richiesta da Cerutti stesso nel momento di massima crisi della sua azienda.
«È stata una decisione di portata strategica – sottolinea il responsabile della R&S, l’ingegner Riccardo Montagnini – che ci consente oggi di proporre soluzioni uniche e di essere competitivi su tutti i mercati. Se non avessimo approfittato della pausa forzata degli ultimi mesi, ora saremmo assorbiti dalla ripresa dei normali ritmi produttivi, senza le risorse da dedicare a obiettivi così ambiziosi».

L’avvio “diabolico”. Il primo obiettivo puntato e centrato è stata la rivisitazione delle procedure di avvio automatico, così importanti in quest’era di corte tirature. Il nuovo sistema presentato a bordo della R98X garantisce partenze con uno scarto netto uguale o inferiore alla metà della lunghezza della macchina (abbiamo assistito alla demo, Ndr), a seconda che si opti per una modalità completamente, o quasi completamente automatica. Nel primo caso, le marche di riferimento per il posizionamento dei cilindri vengono lette in automatico, direttamente sul materiale stampato; nel secondo interviene l’operatore attivando una (semplicissima) procedura assistita. «E quando ripetiamo un lavoro, come tanto spesso accade, la macchina riparte da sola, e subito ad alta velocità (400 m)». Si tratta, sottolinea l’ingegner Arturo Bergamaschino, “speaker” della demo di stampa, di una soluzione unica, «che ha richiesto un lungo perfezionamento e mesi di test. Le sue caratteristiche particolari magari non sono evidenti al primo sguardo ma il diavolo, si sa, sta nei dettagli…».

Asciugamento a tre dimensioni. L’efficienza della ventilazione è un punto forte della tecnologia Cerutti che, anche grazie ai nuovi impianti di asciugatura, è in grado di garantire al cliente – per ciascun tipo di lavoro, supporto, inchiostro, velocità… – dei risultati precisi e quantificati sia in relazione alla qualità di stampa sia al grado di residuo solvente.
«Le nostre macchine impiegano delle cappe più corte, che riducono tanto i volumi d’aria da riscaldare (e dunque l’energia necessaria) quanto il materiale che “gira” in macchina e, di conseguenza, gli scarti di avviamento, con ulteriori vantaggi di ordine economico», spiega Bergamaschino.
Il processo di asciugamento, sviluppato in Cerutti e brevettato, si basa sull’impiego di ugelli “tridimensionali” che soffiano aria sul lato stampato del materiale, e di ugelli “bidimensionali” che soffiano aria sul retro della banda. In questo modo si ottiene una migliore distribuzione della turbolenza dell’aria d’asciugamento, si uniforma la temperatura e si migliorano l’efficacia e la velocità di asciugatura, «e sappiamo quanto tutto ciò conti, soprattutto nel caso degli imballaggi che entreranno a contatto con alimenti».

Flessibilità e leggerezza (anche fuori macchina). La nuova R98X è più flessibile. «L’utilizzatore può scegliere fra i due modelli, con cilindri alberati o a camicia. L’operatore seleziona, a seconda dell’esigenza, come effettuare il cambio lavoro: sostituendo cilindro e inchiostrazione insieme, oppure solo l’uno o l’altro elemento, sempre e comunque con una sequenza di azioni guidata, fissa ed elementare…». Ausilio di valore (o dettaglio “diabolico”, se vogliamo) il nuovo, essenzialissimo, carrello ridisegnato per servire le diverse sequenze di lavoro con la massima semplicità e gli stessi gesti, facile e veloce da pulire fuori macchina, a tutto vantaggio dell’operatore. «Lavato in un attimo, inserita la bacinella, il carrello è pronto per l’inserimento in macchina che, in pratica, “lo prende da sé”. Anche grazie a elementi come questo, su una 8 colori due soli operatori riescono a effettuare un cambio lavoro completo in 28 minuti,  sostituendo soltanto ciò che serve di volta in volta ed evitando i colli di bottiglia che si potrebbero formare anche off line con il susseguirsi delle tirature corte».

Inchiostrazione: rulli e rullini. Un ultimo elemento significativo? Il sistema di inchiostrazione “diverso”. La sua caratteristica più originale consiste nella possibilità di attivare – quando opportuno – un rullino supplementare che migliora sensibilmente la stesura dell’inchiostro. «In pratica – sintetizza l’ingegnere – regolando la velocità del rullino su quella di stampa e secondo le caratteristiche dei materiali utilizzati, si impedisce che il solvente evapori troppo in fretta, generando gli accumuli di pigmenti che otturano le cellette e compromettono la qualità del lavoro. Inoltre si risolvono alcuni altri problemi ricorrenti, come ad esempio la formazione di schiuma generata dall’impiego di inchiostri bicomponenti da miscelare in bacinella». Semplice (a dirsi), come una formula matematica ben scritta.  

Punto e a capo
21 febbraio 2014, data-spartiacque. È quella della «unanime, conclusiva e irrevocabile accettazione del piano di rientro» proposto dalla proprietà per la ristrutturazione di Officine Meccaniche Giovanni Cerutti SpA. Ha chiuso una procedura di concordato condotta con impegno e serietà, con l’assenso di tutti gli attori coinvolti – fornitori, banche, tribunale, periti e consulenti,  sindacati e autorità locali.
Il febbraio del 2014 ha segnato, dunque, il passaggio dalla ristrutturazione al rilancio della società che ha dominato la scena internazionale delle macchine per la stampa di riviste e quotidiani, «anche se, a ben guardare – hanno sottolineato sia Giancarlo sia Costanza Cerutti, rispettivamente Presidente e Responsabile Comunicazione della società di famiglia – il Gruppo non ha mai smesso di guardare avanti, investendo sui prodotti e accelerando sull’innovazione».
Anche grazie a questa scelta si devono i buoni risultati commerciali dell’ultimo anno: gli imprenditori piemontesi  hanno continuato a presidiare il mercato e ora si ripresentano, forti di un assetto solido, con nuove tecnologie e un’offerta all’avanguardia nel settore del packaging, di cui Cerutti Packaging Equipment – consociata del Gruppo che costruisce rotative per la stampa di imballaggi e impianti per converting – è da sempre una delle realtà leader.

Più converting e molto “speciale”. Cerutti Packaging Equipment SpA ha la sede a Casale Monferrato (AL) e il Centro Ricerche sito a Vercelli. La sua offerta è focalizzata sulle macchine e attrezzature per la stampa roto, di imballaggi e non solo, mentre due consociate, la spagnola Iberica e l’americana Zerand, costruiscono fustellatrici, rispettivamente piane a foglio e a bobina per cartone (astucci per sigarette, profumo, articoli di lusso…).
L’expertise coltivata in decenni di operatività a livello globale alimenta inoltre il vasto e variegato mercato delle “specialità”, ovvero delle soluzioni per la stampa di prodotti particolari: banconote plastiche, francobolli, finto legno e finto marmo, PVC per piastrelle, tutti i tipi di banderol paper (a partire dai lid per vasetti di yogurt e capsule da caffè), il grande mondo dei transfer paper (tipicamente per pelli e tessuti), i filtri di sigarette… senza dimenticare le macchine per la stampa rotocalco di periodici e flessografiche di quotidiani, con i relativi accessori e pezzi di ricambio, che restano in catalogo e vengono prodotte dalla Casa Madre, la Officine Meccaniche G. Cerutti.
«Per quanto riguarda il converting in senso stretto, che per noi rappresenta un campo d’attività significativo – sottolinea Costanza Cerutti – anche di recente abbiamo consegnato diverse macchine dalle configurazioni interessanti: laccatrici per blister d’alluminio, accoppiatrici duplex e triplex, linee per la stampa di lid… Stiamo andando particolarmente bene nella fornitura di sistemi hi-tech e customizzati per le diverse applicazioni: sebbene abbiamo soluzioni per tutti i segmenti di mercato, l’alta gamma resta senz’altro un nostro punto forte».
Due commesse prestigiose ed emblematiche? L’impianto per la stampa in quadricromia di transfer paper fornito al Gruppo Miroglio e la macchina da 13 unità venduta a Innovia Security per le banconote di plastica della Banca d’Inghilterra. Senza dimenticare la rotativa 10 colori per la stampa di francobolli della Corona Inglese, inaugurata da Sua Maestà la Regina Elisabetta II proprio nel mese di ottobre.

Export, ma non solo. Negli ultimi anni, e vale per tutti, i mercati più vivaci e ricettivi sono stati soprattutto quelli esteri. «Il sud-est asiatico sta vivendo una fase di grande dinamismo», commenta Giancarlo Cerutti, «ma ultimamente anche l’industria italiana sta mostrando segni di vitalità. Noi abbiamo diverse negoziazioni aperte e, in prospettiva, mi aspetto una ripresa della crescita nazionale».
Attualmente, comunque, la geografia dei mercati impegna soprattutto a est del mondo: «L’Indonesia sta crescendo vorticosamente, così come Tailandia, Vietnam, India e dintorni. L’Africa sub sahariana, purtroppo, sta subendo una battuta d’arresto generata dall’epidemia di Ebola, e il Middle East soffre per i noti problemi politici, mentre in Cina continuiamo a vendere molto bene, tipicamente macchine per la stampa e metallizzazione di pacchetti di sigarette, naturalmente di alta gamma (l’entry level è appannaggio dei produttori locali). Nel resto del mondo, e non è una novità, l’andamento è ciclico: Sudamerica ed Europa sono in fase di rallentamento, mentre crescono gli Stati Uniti, a dispetto del fatto che si tratti di un paese flexo oriented».