FRANCESCOMARIA
COSTANZO
Responsabile
di Prestampa
in Poplast Group

FRANCESCO MARIA COSTANZO Responsabile di Prestampa in Poplast Group

Conoscere il processo è fondamentale per tutte le fasi di produzione. Ne abbiamo parlato con Francesco Maria Costanzo, Responsabile di Prestampa in Poplast Group

Nella flessografia, la gestione dei materiali rappresenta un fattore determinante per l’efficienza e la qualità dell’intero ciclo produttivo. Ogni fase del processo – dalla prestampa alla stampa e fino alla finitura – è direttamente influenzata dalle caratteristiche e dalle condizioni dei supporti, degli inchiostri e dei cliché utilizzati.

In particolare, la prestampa costituisce il punto critico in cui le scelte relative ai materiali incidono maggiormente sulla resa finale: la corretta selezione dei supporti, la compatibilità chimicofisica degli inchiostri e la qualità delle lastre di stampa condizionano non solo la fedeltà cromatica e la definizione dei dettagli, ma anche la stabilità del processo nelle fasi successive.

Una gestione accurata e metodica dei materiali consente dunque di ridurre sprechi, prevenire
difetti e garantire uniformità produttiva, ponendo le basi per una stampa flessografica affidabile, performante e conforme agli standard richiesti dal cliente. C’è chi su questo ha fatto ricerca, sperimentato soluzioni e modificato l’approccio proprio in prestampa, per un risultato tangibile e un risultato che sfrutti tutto il potenziale delle tecnologie di produzione.

A Francesco Maria Costanzo, Prepress Manager presso Gruppo Poplast, abbiamo chiesto un’opinione sul tema e sui risultati ottenuti attraverso un approccio improntato alla sperimentazione.

La gestione dei materiali è un aspetto cruciale: quanto questo influenza il lavoro in prestampa e come organizzate il lavoro, soprattutto in caso di ristampe?

La gestione dei materiali rappresenta un elemento determinante nell’organizzazione del lavoro in prestampa, soprattutto quando si tratta di garantire la ripetibilità delle ristampe. Per assicurare risultati costanti nel tempo, vengono eseguiti test Fingerprint reali con allestimenti di caratterizzazione replicabili in qualsiasi periodo dell’anno.

A ciò si affianca la definizione di capitolati di fornitura, in cui le specifiche concordate con i partner sono validate e garantite attraverso analisi certificate su ogni fabbricazione. La stabilità del processo viene inoltre monitorata tramite test periodici di verifica, che consentono di individuare eventuali deviazioni e di intervenire tempestivamente.

Infine, la manutenzione ordinaria è programmata e integrata direttamente nel ciclo produttivo, così da assicurare la continuità operativa senza impatti negativi sulla qualità o sui tempi di lavorazione della prestampa.

Mettendo in ordine di importanza i materiali che più influenzano il lavoro di prestampa in flessografia, quale sarebbe la tua classifica e perché?

In flessografia, quando si tratta di stabilire una classifica dei materiali che più influenzano il lavoro di prestampa, l’elemento prioritario è senza dubbio la struttura richiesta dal cliente. Questa, infatti, comprende il supporto di stampa, i materiali destinati all’accoppiamento e, di conseguenza, la tipologia di inchiostri da utilizzare.

Ogni scelta a monte condiziona direttamente la fase di prestampa, poiché determina le caratteristiche tecniche da rispettare, le tolleranze da garantire e gli accorgimenti da adottare per assicurare la qualità del risultato finale. In questo senso, la struttura definita dal cliente diventa il punto di riferimento attorno al quale ruotano tutte le successive attività operative.

Tra gli aspetti più evidenti (e spesso anche il più attenzionato dai committenti) c’è quello della resa cromatica. Come gestite questo aspetto nelle occasioni di cambio materiale?

La resa cromatica è certamente uno degli aspetti più evidenti e, allo stesso tempo, più monitorati dai committenti, soprattutto quando si affrontano cambi di materiale. Per garantire coerenza e qualità anche in queste situazioni, la gestione passa attraverso una corretta caratterizzazione del processo.

Internamente viene selezionato il fotopolimero più idoneo e calibrato il relativo settaggio, definita la curva d’incisione più adatta, scelti gli anilox in grado di assicurare la giusta quantità di inchiostro e individuato il biadesivo ottimale per garantire stabilità e uniformità.

In questo modo è possibile mantenere il controllo della variabilità introdotta dal nuovo materiale e assicurare una resa cromatica in linea con le aspettative del cliente.

Nella nostra ultima visita abbiamo riscontrato quanto innovazione e ricerca siano dei pilastri della filosofia aziendale. Ci puoi raccontare qualcosa del lavoro fatto in prestampa e dell’evoluzione che ha avuto il reparto?

Nel reparto di prestampa di Poplast l’innovazione si intreccia con un ritorno alle origini. L’approccio adottato, infatti, riprende la personale esperienza maturata come stampatore, ma si arricchisce oggi di strumenti molto più evoluti rispetto al passato.

Questo consente di affrontare le lavorazioni con una visione pratica e concreta, tipica di chi conosce bene le esigenze della stampa, ma al tempo stesso con il supporto di tecnologie avanzate che permettono un controllo accurato e una gestione predittiva dei processi.

In questo equilibrio tra tradizione e modernità risiede l’evoluzione del reparto, che continua a crescere passando da una stazione compatta di qualche anno fa a sei operatori specializzati e un flusso di lavoro che arriva fino a bordo macchina, per un controllo del dato tempestivo e real time.