Giflex si pone come attore centrale nella promozione di un settore solido e competitivo, in continuo dialogo con le istituzioni e con una filiera integrata. Nella corsa ad ostacoli verso la transizione ambientale l’imballaggio flessibile dice la sua: “Sono minimalista per natura”

Un anno intenso quello raccontato da Giflex ai rappresentanti della stampa di settore in un incontro tenutosi lo scorso 31 ottobre, a Milano. A partire dal suo 40esimo anniversario, passando da un’ importante attività di accreditamento istituzionale, per concludersi con due appuntamenti di rilievo per il settore: il Congresso d’autunno , il 6 e 7 novembre, “Imballaggio flessibile, minimalista per natura” e, a seguire il 13 novembre, l’evento in Senato “Filiera a confronto: l’Italia dell’imballaggio verso la nuova normativa europea” .

Un settore resiliente, con dati solidi a sostenerlo

A dare il benvenuto presso la sede di Spazio Cosimo 10, Alessandra Fazio, Presidentessa di Istituto Italiano Imballaggio e Fondazione Carta Etica del Packaging .

Nella sua introduzione Fazio ha descritto come il settore del packaging italiano continui a mostrare una straordinaria capacità di resilienza, anche in un contesto complesso come quello attuale. “L’aumento della produzione testimonia la solidità della domanda interna e la centralità strategica della filiera per il manifatturiero nazionale. Tuttavia, il calo del fatturato e l’indebolimento del saldo commerciale ci ricordano quanto sia urgente investire in innovazione, sostenibilità e competitività internazionale per consolidare la leadership dell’Italia nel mercato globale degli imballaggi.», ha sottolineato la Presidentessa.

Una resilienza fatta di numeri solidi, competenze e tanta storia”, ha ricordato Alberto Palaveri, Presidente di Giflex, in riferimento ai 40 anni di vita associativa festeggiati quest’anno e all’andamento del settore. Con un fatturato che supera i 4,3 miliardi di euro, il settore dell’imballaggio flessibile con ferma nel 2024 la propria solidità, pur in un contesto di lieve rallentamento dovuto più all’aggiustamento dei prezzi che a un calo dei volumi. L’occupazione rimane stabile con oltre 12 mila addetti e la redditività migliora grazie alla crescita della produttività e al valore del capitale umano. Dopo il ciclo straordinario del biennio 2021-2022, il 2024 presenta dunque una fase di normalizzazione e rafforzamento strutturale per un settore che conferma la propria competitività e solidità finanziaria (la patrimonializzazione del settore supera il 43% del capitale investito ).

Giflex e l’attenzione alla sostenibilità

Se i dati economici restituiscono la fotografia di un settore in salute, la corsa verso l’innovazione sostenibile passa da sentieri stretti e impervi alla luce del l’evoluzione e delle tendenze regolatorie. “L’attuale contesto legislativo europeo necessita ancora di un reale processo di armonizzazione. Tra Stop the Clock e metodi non riconosciuti o validati dalla comunità scientifica, l’immissione sul mercato di imballaggi innovativi in linea con il PPWR è un vero propri o percorso ad ostacoli”, lamenta Palaveri. “Per questo, come Associazione, siamo concentrati su un’intensa attività di Advocacy e Public Affairs per chiedere alla politica di ridefinire aiuti e incentivi a supporto di efficaci politiche industriali”.

Aggiunge Palaveri : “Il packaging è una delle forme di comunicazione più potenti per questo dobbiamo focalizzarci su ciò che porta reale valore. Come racconteremo in occasione del nostro Congresso di Roma a novembre, noi del flessibile siamo minimalisti per natura: pesiamo poco, utilizziamo poche materie prime, offriamo un rapporto ottimale in peso tra imballaggio e contenuto, produciamo poca CO2”. Per misurare la sostenibilità del flessibile Giflex ha sviluppato specifiche linee guida LCA e ha da poco avviato la costruzione di una banca data “personalizzata”. In questo modo sarà possibile migliorare il calcolo LCA in base a dati primari affidabili e specifici relativi alle materie prime usate per produrre gli imballaggi flessibili.

Il progetto “Ripartiamo dal packaging”

Infine, Fazio e Palaveri hanno portato l’attenzione sul progetto “Ripartiamo dal Packaging” , un’iniziativa di formazione professionale e reinserimento sociale con l’obiettivo di offrire ai detenuti una concreta opportunità di lavoro nel mondo della stampa e del packaging. Giflex, in qualità di Ambasciatore, ha aderito con grande slancio alla chiamata di Fondazione Carta Etica del Packaging. Il progetto pilota, in collaborazione con il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e con ENIP-GCT (Ente Nazionale per l’Istruzione Professionale Grafica, Cartotecnica e Trasformatrice), è in corso presso la Casa Circondariale di Lodi , con prospettiva di estensione ad altri istituti lombardi e nazionali.