…apre le porte del quartier generale HP Indigo e della sede centrale di HP Scitex per presentare nuove macchine e tecnologie per il packaging e labeling, il cartone teso e ondulato. Ma non solo: condivide dati e visioni, porta sul palco testimonial, marketer e creativi, organizza banchetti e feste in maschera in un turbine di eventi che fanno “experience” e invitano a guardare il packaging stampato con occhi diversi.

Cronache da Tel Aviv
– 700 stampatori e converter (una trentina dall’Italia: la delegazione più numerosa) sono confluiti a Tel Aviv dal 19 al 22 febbraio scorso per assistere alla presentazione delle novità che completano l’offerta HP di macchine per le diverse applicazioni del printing industriale. Una folla di imprenditori e top manager provenienti da quasi tutto il mondo (un evento analogo sarà dedicato a breve ai prospect del Far East) hanno potuto vedere in funzione ed equipaggiate con lo stato dell’arte degli inchiostri, dei software, delle attrezzature complementari e di finissaggio:

– l’ultima versione della HP Indigo 6900, presentata come la macchina da stampa per etichette più avanzata al mondo, integrata di Pack Ready, HP Indigo ElectroInk Silver e con un nuovo front-end digitale ad alte prestazioni;

– la HP PageWide C500 Press per le produzioni mainstream di cartone ondulato, pronta per essere spedita ai primi clienti europei e americani (e con diversi altri contratti in fase di finalizzazione);

– i significativi avanzamenti della HP Indigo 30000 e i nuovi vantaggi offerti ai trasformatori di cartoncino pieghevole che stampano fino a 1 milione di fogli al mese – soluzioni di sicurezza e protezione del brand comprese;

– la HP Indigo Pack Ready Lamination, ora in commercio, per la produzione just-in-time di imballaggi flessibili.

Cambiare approccio agli acquisti di tecnologia
Tanta tecnologia, quindi, a tenere alta la bandiera dell’iniziatore e primo costruttore globale di macchine da stampa digitale, con una market share di circa il 70% nelle applicazioni già consolidate e l’obiettivo di conquistare i mercati in fase di apertura – packaging flessibile e cartone ondulato in primis. Ma anche tante “visioni”, proposte dai manager della multinazionale con, a sorpresa, accanto al General Manager Alon Bar-Shany e alla sua squadra, anche Santi Morera, Global Head of Graphics Solutions Business, HP Inc., a testimoniare l’importanza che questo settore riveste per la multinazionale americana. Perché, commentava “fuori onda” il responsabile della filiale italiana Antonio Maiorano (Indigo&PWP Italy Country Manager), «l’approccio all’investimento dell’Ufficio Acquisti è quello tradizionale, attento al prezzo e focalizzato sull’oggi. Ma quando parliamo con il marketer, lo stratega, l’imprenditore pensante, allora riusciamo a introdurre innumerevoli nuovi elementi di valutazione: quelli che fanno capire come la stampa digitale non si limiti a fornire elementi importanti di economicità e razionalità organizzativa, ma permetta di trasformare completamente un prodotto, crearne di nuovi, incontrare elementi della domanda che non si erano neppure considerati e che danno valore aggiunto, e nuova marginalità al business del trasformatore».

Cosa chiede il mercato
Questo, in sintesi, è stato il cuore della “galoppata” da uno stabilimento a una sala conferenze dove ascoltare i product manager ma anche i guru e i creativi del digitale, e i primi utilizzatori che hanno fatto fortuna mettendo in campo idee nuove. Sullo sfondo, onnipresenti, le cifre che quantificano l’implosione della stampa in generale e la parallela, continua crescita, della stampa di packaging ed etichette; i trend straordinari del digitale in rapporto alle altre tecnologie, ormai comunemente dette tradizionali; i fenomeni che orientano tutto il mercato dei beni di consumo e, a ritroso, la filiera di fornitura, a partire da quella generazione di consumatori chiamati Millennials e caratterizzati da un Ego spropositato (i britannici li chiamano la “Me generation”: quello che IO) e dalla richiesta di personalizzazione estrema di qualsiasi cosa, bene o servizio. È per causa loro, soprattutto, che in HP si ripete come un mantra: “la questione non è “se” il digitale conquisterà il mondo, ma “quando”, ovvero in quanto tempo. Senza nulla togliere, ovviamente, alle tecnologie in sé (macchine, software e inchiostri), sicuramente degne di nota, presentate in HP Indigo e Scitex. Ne parleremo sul prossimo numero di Converting.