Fondata nel 2005 da Karim Nardin ed Emiliano Besozzi, Ekaflex si distingue da subito per il suo approccio innovativo e sostenibile al packaging. Con l’ingresso di Cristian Nardin e Marco Carrara, l’azienda consolida le proprie competenze e cresce come realtà dinamica e all’avanguardia.

Karim Nardin, General Manager di Ekaflex

Karim Nardin, General Manager di Ekaflex

Grazie al laboratorio interno Ekalab, dedicato alla ricerca e sviluppo di materiali ecologici e funzionali, Ekaflex è stata tra le prime a introdurre la carta nel packaging alimentare, unendo qualità e rispetto per l’ambiente. Oggi, grazie a continui investimenti in tecnologie e ricerca, l’azienda è riconosciuta a livello internazionale come punto di riferimento per soluzioni di packaging sostenibile ed estetico. A rispondere alle nostre domande Karim Nardin, General Manager di Ekaflex.

Avete testato o adottato inchiostri NC-free o bio-based? Quali ostacoli tecnici o vantaggi avete riscontrato rispetto agli inchiostri tradizionali?

Sì, abbiamo testato inchiostri NC-free e a base acqua. Con i primi siamo agli inizi e stiamo gestendo criticità legate alla pulizia. Sugli inchiostri water-based, dopo iniziali difficoltà, oggi otteniamo ottimi risultati su carta e film, con benefici ambientali e per la sicurezza degli operatori. Puntiamo su questa tecnologia.

Monitorate l’impatto ambientale del vostro stabilimento? Se sì, quali indicatori usate e quanto contano davvero nelle strategie aziendali?

Stiamo redigendo il bilancio di sostenibilità monitorando tutti gli indicatori chiave: consumi energetici, emissioni, rifiuti, acqua. Questi dati sono parte integrante delle nostre strategie e guidano scelte e investimenti per ridurre l’impatto ambientale e migliorare la sostenibilità dell’intera filiera.

In che modo state integrando tecnologie per il risparmio energetico e l’automazione nella produzione? Sono soluzioni guidate dalla sostenibilità o da logiche di efficienza interna?

Abbiamo sempre investito in tecnologie evolute e a basso impatto. Entro l’anno installeremo una nuova linea di stampa dotata di sistema intelligente per la gestione dei consumi energetici e delle materie prime, con l’impiego esclusivo di inchiostri a base acqua.

Adottate imballaggi monomateriale o supporti compostabili? Quali risultati (o criticità) avete riscontrato dal punto di vista operativo e commerciale? Quali applicazioni?

Da anni siamo all’avanguardia: abbiamo sviluppato con successo imballaggi monomateriale in PP e PE, superando criticità tecniche. Offriamo anche soluzioni in carta riciclabile, certificate Aticelca e FSC. I risultati sono positivi sia operativamente che commercialmente, in diverse applicazioni. I costi delle soluzioni green sono percepiti come la principale barriera al cambiamento e dal sondaggio solo il 28% degli intervistati dichiara di monitorare la sostenibilità.

Quanto pesano davvero nei vostri processi decisionali? E cosa servirebbe per rendere queste scelte più accessibili?

Spesso incontriamo resistenze: “costa troppo”, “finché non è obbligatorio non lo faccio”. Solo alcune aziende più consapevoli accettano la sfida. Serve una spinta più decisa dal legislatore, che però consideri anche i limiti tecnici delle soluzioni sostenibili.