Un vivace impulso al settore della stampa, sotto forma di doppio stimolo: agli investimenti (lungo l’elenco dei contratti siglati in fiera) e all’analisi del mercato, grazie alle indicazioni sui trend di domanda fornite dai visitatori giunti da tutte le parti del mondo.

Drupa non si è smentita e, a dispetto del (prevedibile) calo di presenze, resta “la” fiera mondiale del settore.
Lo confermano, senza eccezioni, gli espositori italiani e stranieri che abbiamo visitato in prima persona e, più in generale, le imprese che hanno rilasciato testimonianze in fine di manifestazione. E lo sarebbe stata anche senza il contributo delle aziende che, a Düsseldorf, hanno scelto modi spettacolari per “lanciare”, con prevedibile eco mediatica, le proprie tecnologie – impossibile non citare l’evento organizzato da Landa per presentare la nuova “nano” tecnologia di riproduzione del colore (proiettato su grande schermo più volte al giorno per l’intera durata della fiera e oora visibile su YouTube) e la performance del Cirque du Soleil offerta da Xerox a migliaia di ospiti.

Dati salienti. Dal comunicato stampa di fine manifestazione riprendiamo alcuni dati emblematici della portata dell’evento, di cui ci faremo cronisti nei prossimi mesi sui nostri media. Drupa 2012 è durata dal 3 al 16 maggio, animata da 1850 espositori e 314.500 visitatori di oltre 130 Paesi, 75.500 meno che nel 2008. «Questa flessione – commenta al riguardo Werner Matthias Dornscheidt, presidente e amministratore delegato di Messe Düsseldorf – non ha sorpreso nessuno. In Germania, fra il 2000 e il 2011, nella sola industria del printing hanno cessato l’attività circa 3.900 imprese con oltre 61mila dipendenti e altre 7.700 negli USA, portando a una riduzione globale del numero di operatori che non poteva non manifestarsi anche nella fiera del settore. Tuttavia, e questo è il punto focale, se da un lato le delegazioni nazionali e i gruppi aziendali sono più “snelli”, dall’altro si spostano sempre più i top manager e drupa, oggi più che mai, è diventata la fiera dei decision maker (50,8% del totale, rispetto al 44,4% del 2008». E degli affari. Durante le due settimane di manifestazione sono state chiuse trattative già avviate ma anche nuovi contratti di vendita, in misura tale da ispirare un diffuso senso di fiducia e ottimismo. Secondo le statistiche degli organizzatori, durante la manifestazione quasi la metà dei visitatori ha effettuato ordini.

Geografia della domanda. Un altro dato da segnalare riguarda la partecipazione internazionale. Gli operatori stranieri sono stati oltre 190mila, con picchi particolarmente rilevanti dall’India (secondo paese in classifica con 15.000 presenze, dopo la Germania con 123mila ingressi), seguita da Belgio, Francia, Olanda, Gran Bretagna, Usa, Svizzera e Italia. Particolarmente significativi, inoltre, gli arrivi dal Centro e Sudamerica (8,8% contro il 7% del 2008), segnatamente dal Brasile.
Al centro dell’interesse manifestato dagli operatori, gli sviluppi dell’automazione e della stampa digitale, le tecnologie ibride, le applicazioni per il web-to-print e le soluzioni a basso impatto ambientale. Vivo e crescente, infine, l’interesse per le proposte che trovano applicazione nella stampa e trasformazione di packaging.

La prossima edizione. Messe Düsseldorf ha calendarizzato la prossima Drupa dal 2 al 15 giugno 2016. Le date slittano, dunque, di circa un mese rispetto alla norma, ma non è prevista alcuna riduzione della durata. Durata che molti considerano ormai anacronistica: nelle mutate condizioni di mercato, è il parere pressoché unanime espresso nel corso della fiera, un’expo di una decina di giorni sarebbe più adeguata alle esigenze degli operatori.