In questo articolo voglio dettagliare i componenti di un processo di controllo qualità cromatico standardizzato, che potrebbe essere utilizzato negli ambienti di ricerca e di produzione. Un processo di qualità del colore aiuta i produttori e i fornitori di materiali colorati a ridurre eventuali discrepanze con gli standard concordati. Standardizzando questo processo internamente e nella catena di approvvigionamento, è possibile mantenere elevata la precisione e la qualità del prodotto lotto per lotto.

Sistemi di comunicazione del colore
Il colore è un tema soggetto alla percezione e all’interpretazione dell’operatore. E’ noto che due persone che visionano lo stesso oggetto colorato, daranno diverse referenze ed emozioni cromatiche. Questo fatto conduce spesso a confusione e alla mancanza di una comunicazione efficace in termini colorimetrici. Al fine di evitare tale problematica è indispensabile esprimere il colore attraverso termini numerici e standardizzati. Si può definire uno spazio colore come un metodo per esprimere il colore di un oggetto utilizzando un’annotazione, come i valori numerici. Usando ad esempio termini quali L*, a*, b*, L*, C*, h*, XYZ è possibile creare delle scale numeriche per descrivere attributi quali il tono, la luminosità, la saturazione e quindi il colore. Grazie all’uso di uno spazio colore, gli utenti possono comunicare il colore in maniera univoca e standard. La differenza di colore viene definita come la comparazione numerica di un campione contro lo standard. Esistono diverse formule in grado di calcolare la differenza tra due colori per valutare la qualità di un ciclo produttivo, per riprodurre lo stesso colore, ridurre l’errore e contenere i costi.

Metodi di valutazione specifica del colore e apparenza
Il metodo per valutare il colore e l’apparenza è unico per ogni applicazione. Metodi standard per l’applicazione dovrebbero essere definiti per delineare le condizioni di ogni valutazione, includendo gli angoli di visione, le condizioni di illuminazione e i requisiti per preparare i campioni. La valutazione visiva di un campione di colore deve essere svolta all’interno di un ambiente controllato, come ad esempio una cabina luce. Queste valutazioni permettono, oltre che valutare la bontà del campione prodotto rispetto allo standard, di correlare la percezione visuale umana con valori numerici. Le illuminanti utilizzate in cabina luce devono essere definiti così come le condizioni per la valutazione delle tinte. Poiché l’occhio umano varia da persona a persona, si raccomanda di incaricare un gruppo di persone, sia interno all’azienda che presso il cliente, in grado di convalidare l’effettiva qualità e consistenza del colore finale. Alternativamente esistono soluzioni strumentali in grado di  misurare numericamente e di certificare il colore: il colorimentro e lo spettrofotometro.  A seconda delle necessità e delle applicazioni è quindi fondamentale identificare lo strumento più adatto. Fattore importante è il controllo dell’ottica prevista dallo strumento, in modo tale da ridurre gli errori inter strumentali. Utilizzando un software di analisi del colore, associato ad un colorimetro o ad uno spettrofotometro, è possibile registrare e analizzare i valori numerici relativi al colore in esame. Questi programmi possono essere inseriti in tutta la catena di processo di qualità del colore, con il quale gestire la qualità, la formulazione e l’eventuale correzione del colore stesso.

Standard di colori definiti
Gli standard di colore specificano i requisiti del prodotto finale. Questi riferimenti devono essere definiti internamente e/o tra fornitore e cliente. Una volta individuati, i valori di colore devono essere registrati in un software in grado di formulare e riprodurre in futuro lotti di colore o pigmenti.

Procedimenti di controllo qualità e di processi
Solitamente viene richiesta la possibilità di avere procedimenti di controllo qualità in processi produttivi, al fine di assicurare la conformità del prodotto rispetto allo standard e al processo definito. Una procedura dovrebbe definire come i pigmenti o i lotti di colore sono valutati, quando e con che frequenza devono essere ispezionati e le misure che devono essere adottate per risolvere i problemi di non conformità colorimetrica. Stabilire le tolleranze in forma oggettiva in un processo di qualità del colore, è una maniera efficace per assicurare consistenza e precisione sia in tutta la catena di approvvigionamento che nei lotti di produzione. Il colore che si riscontra nel range di tolleranza definito si considera accettabile, mentre quando il colore è fuori da questo range, verrà scartato. Utilizzando un sistema di strumentazione e tolleranza di colore, gli utenti possono valutare efficacemente pigmenti o colori dei prodotti rispetto agli standard e rilevare qualunque deviazione o inconsistenza e perfezionare il processo per future produzioni.

Documenti delle specificazioni e procedure
Le procedure stabilite per il processo di qualità del colore devono essere documentate e condivise internamente e con la catena di approvvigionamento. In questo modo viene assicurato che tutte le parti coinvolte nella produzione del prodotto, siano allineate per mantenere gli standard di qualità in maniera precisa e efficace. In questa fase è utile utilizzare alcune specifiche, come quelle visuali (fonte di luce, angolo di visione, condizioni di presentazione del campione) e quelle strumentali (spazio colore, formula di differenza colore, tolleranza colore, geometria dello strumento, standard di osservazione CIE, illuminanti, condizioni di presentazione del campione).

Formazione continua
La formazione continua è una componente fondamentale in un processo efficace di controllo qualità del colore. Una comprensione solida delle tecniche e delle tecnologie di valutazione del colore è necessaria per controllare efficacemente la qualità dei colori e migliorare continuamente l’efficienza nel processo produttivo.

di Dott. Chim. Filippo Busolo – www.filippobusolo.it