Oltre la tecnologia. Sembra essere questo il nuovo slogan di Inci-Flex, la società salernitana specializzata in servizi di prestampa per il packaging (lastre digitali flexo, cilindri roto, incisione laser diretta e lastre flexo liquido), che si è imposta all’attenzione del mercato per i grandi e preveggenti investimenti in tecnologia. I nuovi piani di sviluppo ripartono da questo vantaggio competitivo per guardare oltre, e precisamente oltre mare.

Obiettivo Magreb
Non si tratta di una novità assoluta, perché i primi passi verso l’internazionalizzazione si muovono nel 2013, quando Inci-Flex srl ha iniziato a guardare al Nord Africa dell’Egitto e del Magreb (in questo caso Tunisia e Algeria) come potenziale sbocco per i propri prodotti e servizi. Nel settore di riferimento la scelta – coraggiosa e controcorrente, viste le problematiche di ordine geopolitico – ha suscitato un palese scetticismo e una velata ammirazione. Infatti, Inci-Flex si è sempre distinta, in Italia e in Europa, per lo slancio “avanguardista” nell’acquisizione di nuove attrezzature e tecnologie (in primis Full HD, CDI Crystal 5080 XPS Esko) che sarebbero poi diventate il punto di riferimento per tutto il settore dell’imballaggio flessibile. Ma oggi la società di Vincenzo Consalvo compie un nuovo passo “oltre”, facendo da apripista anche nella ricerca di nuovi mercati.

«Si tratta», spiega il management, «di Paesi in fase di crescita e sviluppo, a cui siamo in grado di portare un reale valore aggiunto, fondato sul know-how acquisito in 40 anni di ricerca, sviluppo e attività in mercati europei molto più avanzati e agguerriti, in cui non sono ammessi errori strategici di alcun genere.»

Visioni
Questa strategia è il frutto della visione lungimirante di Consalvo, CEO nonché proprietario e amministratore unico di Inci-Flex Srl, che dopo quella della tecnologia apre la porta del confronto internazionale.

«In un mercato sempre più globalizzato come l’attuale, e che a seguito della crisi mondiale del 2008 ha subito un’ulteriore, radicale trasformazione, c’è bisogno di abbattere anche le frontiere mentali e strutturali», afferma l’imprenditore. «Oggi dobbiamo essere disposti ad affrontare mercati con culture, economie e metodologie diverse dalla nostra, puntando allo scambio etico di competenze per garantirsi una posizione sul mercato che duri nel tempo.»