Nell’aspetto sembra una cassetta qualunque, ma grazie a un innovativo brevetto, frutto di cinque anni di studi universitari, è uno strumento intelligente contro lo spreco alimentare: consente infatti di ridurlo in modo significativo. È il packaging Attivo che Bestack – il consorzio non profit dei produttori italiani di imballaggi in cartone ondulato per ortofrutta – ha messo a punto insieme all’Università di Bologna dopo un lungo percorso fatto di analisi (4.500 solo nel 2016), panel test e campionamenti nei magazzini e nei punti vendita. Permette di prolungare la shelf life della frutta, riducendo di conseguenza gli scarti: si parla potenzialmente di 850 mila tonnellate di prodotto salvate dalla spazzatura ogni anno in Italia.

Il test nella filiera delle fragole

Il progetto è partito il 13 marzo nello stabilimento Apofruit di Scanzano Jonico, in Basilicata, dove la cooperativa ha testato gli imballaggi Attivi Bestack per una parte del confezionamento delle fragole varietà Sabrosa (Candonga®) commercializzate con il brand di qualità Solarelli. Dal Metaponto il prodotto, in parte imballato in packaging attivo, in parte in cartone tradizionale e in parte in cassette di plastica tradizionali, è stato spedito nella piattaforma di Cesena, dove Apofruit ha il suo quartier generale. Arrivato a destinazione, sono state effettuate analisi visive comparative sul prodotto confezionato nelle differenti confezioni in due condizioni di temperatura, a 17 gradi (parametro standard in cui vengono effettuati dalle catene dei supermercati i test di qualità) e a 21 gradi (la temperatura considerata dall’Università). Il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari di Cesena (Università di Bologna) in due mesi ha analizzato quasi 600 kg di fragole su oltre 20 tonnellate di prodotto impiegato per la sperimentazione, per un totale di 3.600 controlli su 1.200 cestini.

Queste hanno permesso di evidenziare i benefici in termini di minore scarto dell’imballaggio attivo, a 48 ore dopo il confezionamento, così come a 72 e a 96 ore.

L’obiettivo di questo test con le fragole era anche quantificare i potenziali benefici commerciali con l’utilizzo dell’imballaggio attivo, dal produttore al consumatore. Per questo, oltre al risultato intrinseco, ci si è focalizzati sul rilevamento del percepito finale. Così alla fine di marzo è stato coinvolto anche Dimar, gruppo distributivo del Nord-Ovest, presso i cui punti vendita, la settimana prima di Pasqua, è stato impostato un test di gradimento sui consumatori, per quantificare a casa la loro preferenza per le fragole confezionate in imballaggio Attivo rispetto a quelle in packaging in cartone tradizionale.

I risultati

Dalle elaborazioni dell’Università si possono evidenziare due macro trend: innanzitutto la percentuale di scarto di fragole confezionate nell’imballaggio Attivo in cartone è inferiore rispetto al prodotto confezionato in altre tipologie di imballaggio dell’8-18%, sia a 48, 72 che a 96 ore dopo il confezionamento, nei due mesi di test. Questo trend è confermato anche dall’ufficio Qualità di Apofruit, che ha misurato i benefici dell’imballaggio Attivo secondo gli standard interni. Il vantaggio anche in questo caso è significativo, seppur con percentuali inferiori: le riduzioni di scarto nei due mesi oscillano tra i il 2% e il 7%, anche in relazione alla inferiore temperatura di analisi.

Ma è dall’esperienza del consumatore che vengono i dati più interessanti per la filiera ortofrutticola, in quanto confermano quei benefici che la ricerca fino ad oggi condotta ha dimostrato esserci lungo la catena distributiva. Nei sei punti vendita coinvolti – tre con fragole confezionate in imballaggio attivo e tre con fragole nel cartone tradizionale – sono stati intervistati 400 consumatori. Le interviste hanno messo in evidenza due dati importanti: le fragole in cartone ondulato Attivo si conservano meglio rispetto a quelle confezionate in cartone tradizionale. Inoltre il prodotto risulta più apprezzato. Sulla base di questi dati, gli intervistati che hanno comprato fragole in imballaggio attivo si sono detti totalmente soddisfatti del prodotto acquistato, per una percentuale di gradimento del +8% rispetto al campione che ha comprato fragole in imballaggio tradizionale.